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Anche se partialmente, riaperto al pubblico il Castello “Carlo V” di Crotone. La riapertura sarà parziale poiché dovrà tenere conto delle risultanze della Commissione prefettizia che sono giunte ieri sera al Comune e che tengono conto dei pareri espressi da Ispra, Arpacal, Regione, Provincia, Questura, Vigili del fuoco, Asp e Soprintendenza beni archeologici. Stando così le cose, l’accesso sarà consentito in un’area del castello definita e custodita al fine di garantire la sicurezza dei visitatori, sulla base delle indicazioni fornite dalla relazione dell’esperto di radioprotezione incaricato dal Comune che ha condotto le ultime attività di investigazione e di monitoraggio e redatto il documento di valutazione dei rischi. Per il primo Cittadino pitagorico, comunque, anche se parziale la notizia è positiva.
“E’ un giorno importante per la città. In questi mesi abbiamo lavorato con intensità affinché si potessero creare le condizioni per consentire la riapertura, seppur parziale, del Castello. E’ stato un lavoro di squadra che ha visto la prefettura in prima linea e tutti gli enti interessati offrire la massima collaborazione. Ringrazio il sig. prefetto così come tutte le realtà interessate. Avevo dichiarato – aggiunge – che ero pronto, non appena le condizioni lo avessero consentito, a firmare il provvedimento di revoca dell’ordinanza di chiusura. Adesso che si sono verificare lo farò, assumendone la responsabilità in prima persona, come è giusto che sia. In questi mesi nel lavorare per la riapertura abbiamo tenuto come linea guida un principio fondamentale che è la tutela della salute dei cittadini, dei visitatori, di chi sarà chiamato a rendere fruibile il Castello”.
Era il 6 aprile 2018 il sindaco Ugo Pugliese emanava un’ordinanza di interdizione dell’accesso al pubblico dell’intera area del Castello Carlo V, compresa la Biblioteca comunale e il Museo Civico, fino a nuove disposizioni che attestino la piena fruibilità dell’area o di parte di essa, a seguito dell’espletamento delle procedure previste dal D.Lgs. n.230/1995 e da ogni altra norma vigente in materia di salute e incolumità pubblica. A questa decisione sì era arrivati dopo che la senatrice pentastellato Margherita Corrado aveva denunciato la presenza di scorie radioattive nello stesso maniero, per la cui apertura si era costituito negli scorsi mesi un presidio spontaneo di cittadini espressione della società civile.
Francesco Rizza
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