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La Comunità mariana delle cinque pietre (http://www.cinquepietre.org) pronta a prendersi cura del Santuario policastrese della Sacra Spina. Ciò è quanto si apprende da un comunicato stampa dell’Arcidiocesi di Crotone e Santa Severina guidata da mons. Angelo Panzetta che, ad inizio dell’anno pastorale, informa i fedeli della stessa Arcidiocesi di alcune novità.
E’ la soddisfazione il sentimento prevalente nella popolazione della cittadina dell’alto Marchesato crotonese in quanto, con l’arrivo nei prossimi giorni dei Religiosi che vivranno nel Santuario, da alcuni lustri gestito dall’ Arcidiocesi ma di proprietà dei Minori osservanti, il Santuario sarà possibile visitare lo stesso Santuario cuore di fede, spiritualità ed arte della Presila crotonese.
Lo stesso luogo di fede fu fondato intorno all’anno 800 su iniziativa dell’arcivescovo di Santa Severina, dapprima come modesta abitazione per pochi religiosi calabro greci presenti nel territorio. I Francescani, invece, vi arrivarono nel 1431 e vi stanziarono sino agli anni ottanta del Novecento quando morì padre Venanzio Marturano, ultimo rettore del luogo di fede.
L’importanza del santuario è collegata ad una preziosa Reliquia che dal 1523 vi si venera: una Spina della Corona di Cristo donata ai frati da mons. Dionisio Sacco vescovo di Reims che a sua volta l’aveva ricevuta dalla regina francese Giovanna Valois. Ovviamente, il culto della Sacra Spina divenne cosi l’elemento di spicco del monastero ed il principale richiamo per la popolazione di Policastro e dei territori vicini; secondo testimonianze del tempo, la reliquia priva di autentica ufficiale.
Dal 1832 il Santuario è meta di un pellegrinaggio penitenziale ogni secondo venerdì del mese con il quale, raffigurando la salita di Cristo al Golgota la popolazione fa memoria del terremoto dell’8 marzo 1832 che a Petilia fece 29 morti.
Collegata all’arrivo dei Religiosi delle cinque pietre la speranza che riprendano al più presto e siano completati i lavori di restauro del Santuario iniziati in occasione del “Giubileo del 2000”. L’ultimo tassello mancante di questi lavori è la ricollocazione al suo posto della volta lignea realizzata nel XIIX secolo da Cristofaro Santanna inviato a Petilia Policastro dalla Corte borbonica partenopea.
In vero il certosino restauro della volta lignea è stato già completato a cura della Sovrintendenza delle belle arti da circa un ventennio e la sua collocazione al proprio posto è iniziata ma non completata più volte, nonostante siano a disposizione dei lavori i finanziamenti necessari. Ciò a meno di due anni dal cinquecentesimo arrivo della Reliquia che, nell’auspicio della popolazione, dovrebbe essere festeggiato nel migliore dei modi; almeno con la conclusione dei lavori.
Francesco Rizza
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