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Nuovo tour elettorale di Matteo Salvini, leader di quella che è stata la “Lega Nord” in Calabria. Affiancato dal vice presidente della Giunta regionale Nino Sperlì esponente del suo partito nella Giunta Santelli, Salvini è arrivato in Calabria in vista delle prossime comunali. Unitamente al referendum sulla diminuzione dei parlamentari, infatti, la Calabria rinnoverà 72 Consigli comunali, alcuni sciolti per mafia, ed eleggerà i nuovi sindaci di città importanti come Reggio Calabria e Crotone.
“Reggio, Catanzaro, Crotone e la Calabria in generale hanno grandi potenzialità ma occorrono strade all’altezza. Stamattina ho percorso la statale 106 ed è stata un’odissea, una strada indegna dell’Italia del 2020”. Questo il “Salvini Pensiero” sulla viabilità in Calabria che da troppi lustri, ormai, particolarmente sul versante jonico aspetta interventi rsolutivi relativamente alla viabilità.
Particolarmente nella Sibaritide e nel Crotonese dove, da qualche mese, sperando di smuovere qualcosa, almeno nelle coscienze dei Calabresi, è nato il “Comitato per la provincia della Magna Grecia” proponente un’area omogenea nei territori limitrofi a quelle che furono due importanti polis della Magna Grecia.
“Crotone e la Calabria hanno bisogno di turisti e non di clandestini che vengono e portano il virus. Agli italiani che scelgono Spagna o Malta per le loro vacanze, vorrei dire che se fossero rimasti a casa avrebbero fatto meglio. Abbiamo il mare più bello del mondo”.
“Bene ha fatto il governatore della Sicilia a dire basta. Spero che anche in Calabria i sindaci dicano basta a quella che è un organizzazione che porta problemi economici e sanitari. Il problema non sono i turisti che prendono l’aperitivo ma chi arriva con i barconi”.
Questi alcuni passaggi di Matteo Salvini che, senza mascherina, a Crotone è venuto per sponsorizzare il candidato sindaco del centro destra Antonio Manica. Un appuntamento strano queste di Crotone, una volta “Stalingrando del Sud” dove nelle ultime settimane si registrato, particolarmente per il Partito democratico, un vero e proprio Vietnam.
A causa di annose spaccature, per la prima volta le Comunali del 20 e 21 settembre si svolgeranno nel Capoluogo pitagorico senza il simbolo del Pd. Negli scorsi giorni, mentre Gaetano Grillo, candidato in pectore del “Pd ufficiale” che a sua detta non sarebbe stato in grado di mettere insieme una lista di aspiranti consiglieri per appoggiare la sua candidatura, anche Filippo Sestito, un’icona del terso settore e del centro sinistra cittadino ha ritirato la propria candidatura da Sindaco pitagorico.
Da Crotone a Reggio Calabria. Nell’unica città metropolitana calabrese, intensa la provocazione a Matteo Salvini da parte di Klaus Davi, candidato sindaco a Reggio Calabria. “Caro Matteo – questo l’invito del massmediologo – ti invito a venire con me a citofonare ai boss della ‘ndrangheta. Io lo faccio da cinque anni in queste terre”.
“Non fosse stato per me e con l’aiuto prezioso di Alberto Micelotta – ha aggiunto Davi – per molti anni un soggetto come Luigi Molinetti, tenuto scandalosamente in libertà incomprensibilmente dallo Stato italiano per 13 lunghi anni e ancora non sappiamo il vero motivo, non sarebbe in galera”. “ai perché sarebbe importante? Perché questa gente – ha colluso Davi – ha ucciso l’economia in questa città, ha ammorbato il commercio, ha strangolato gli artigiani. L’ultimo che ho visitato è Paolo Polimeni detto ‘Lucifero’. Ora mi aspetto che tu venga con me e che mi supporti in questa battaglia per la quale non ci sono steccati politici. Lascia stare gli ‘sfigati’ e vieni da chi conta veramente”.
Evidentemente, finché i Migranti che arrivano sui barconi fanno più notizia della ‘ndrangata e del malaffare mentre il Meridione, patria ancora oggi di migliaia di Migranti, ha più paura dei profughi che dei malavitosi, anche quelle elezioni che rappresentano il momento più alto della democrazia rimangono un rito stanco in una terra affascinante ed immutabile. Da troppo tempo.
Francesco Rizza
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