“Svista” ministeriale: la sovrintendenza cosentina potrebbe gestire i nuovi archeologi destinati a Crotone e Catanzaro. Lo denuncia la senatrice Corrado.

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Quando i mugnai si bisticciano, occorre “guardarsi” la farina. La saggezza popolare non si tradisce neppure in questi giorni a ridosso del nuovo anno, relativamente alla Calabria ed a quel Crotonese che, spesso per motivi di bassa bottega, non riesce ad ottenere il dovuto.

E’ la senatrice Margherita Corrado a rilevare come “nell’ avviso di selezione per il conferimento di incarichi di collaborazione ad archeologi, architetti, assistenti di cantiere, ingegneri, storici dell’arte e tecnici contabili pubblicato dal Ministero Beni Culturali il 29 dicembre 2020 è indicata Cosenza quale sede della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Catanzaro e Crotone, invece della città pitagorica”.

Vero è che da più mesi, nonostante il Ministero abbia indicato Crotone come sede del nuovo ufficio, Catanzaro abbia iniziato una battaglia per portarsi lo stesso, ma relativamente al bando, come evidenzia la Senatrice penta stellata è difficile “credere ad un errore materiale o ad una svista rispetto alla geografia degli uffici periferici del MiBACT. Il fatto che la Soprintendente Casule, titolare della SABAP di Salerno e Avellino, fino a poche settimane fa reggesse ad interim sia Cosenza sia Catanzaro e Crotone, e per entrambe si appoggiasse all’ufficio cosentino, non giustifica l’anomalia, tanto più che Cosenza è passata da pochi giorni al dott. Sudano”.

Come evidenzia la Corrado “  il personale che nel 2021 sarà assunto per rafforzare la Soprintendenza di Catanzaro e Crotone dovrà avere sede a Crotone, come previsto dal DPCM che ha istituito la nuova Soprintendenza scorporandola da quella cosentina. Ho chiesto ala Direzione Generale competente di rettificare, ripubblicando l’Allegato 2 con la debita correzione o, laddove s’intendesse far capo a Cosenza per la provvisoria indisponibilità della sede crotonese – il Castello di Carlo V, dove si trovano gli uffici della Soprintendenza, attende di essere bonificato dalle scorie industriali della ex Montedison per tornare agibile, mentre il personale, ormai ridotto a 3 unità, è ospite della vicina sede dei dipendenti MiBACT della Direzione Regionale Musei –, che Cosenza sia esplicitamente indicata quale “sede temporanea”.

Troppo spesso, a detta della Corrado “  perché considerata dal Ministero di Franceschini, in evidente affaticamento gestionale, periferia della periferia e dunque luogo dov’è possibile fare e tollerare qualsiasi irregolarità per scopi che nulla hanno a che vedere con il corretto funzionamento degli uffici territoriali di tutela”.

Francesco Rizza

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