Sulla strada fra la Sibaritide e la Sila, troppi ritardi. Lo denuncia la senatrice Abate.

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La senatrice Rosa Silvana Abate non ci sta’. Sono 1O anni che l’Anas non riesce a terminare una arteria di primaria importanza fra la Sila e la Sibaritide. Nonostante a disposizione del progetto ci siano 48 milioni di euro, sino ad oggi si sono costruiti solo piloni in ferro e cemento armato, nonostante la grande via di comunicazione è molto attesa fra l’Alto Jonio, la piana di Sibari e la Statale 106 al cuore dell’Altopiano silano, in appena venti minuti. Da quando la provincia di Cosenza ha iniziato a pensare all’opera, sono passati 20 anni.
Quello cui si riferisce la Senatrice è un finanziamento che rientra nel Fondo manutenzione strade. Se il continuo stanziamento di questi fondi stanziati dimostra l’attenzione di questo Governo per il territorio, allo stesso tempo è bene che si controlli come poi questi soldi vengano spesi sul territorio.

“Proprio nell’ultimo incontro – scrive – che avevo avuto con il sottosegretario pentastellato Giancarlo Cancelleri, gli avevo accennato il caso della Sibari-Sila, un’opera che avrebbe dovuto collegare la montagna e il mare, nella provincia di Cosenza, i cui lavori sono iniziati nel 2008 ma la strada incompiuta da 48 milioni di euro è un cantiere abbandonato. Ne riparleremo nei prossimi incontri appena terminerà l’emergenza causata dal Coronavirus anche perché, dopo quasi due anni, sono ancora in attesa di essere ricevuta dal presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, che ho contattato diverse volte in via ufficiale senza che, ad oggi, sia riuscita ad avere da lui una data o un appuntamento telefonico per discuterne. Nei prossimi giorni farò accesso agli atti per capire come stanno davvero le cose e fare chiarezza sulla questione”.


Il progetto risale all’ottobre del 2007 e, da allora, resta inalterato, pertanto, si è disposto la formulazione di un quadro economico relativo al completamento dei lavori originari. Si tratta di oltre due chilometri, otto viadotti e due gallerie. Un’opera strategica e tanto attesa non solo dai comuni interessati Acri ed i Comuni albanesi limitrofi, ma anche da turisti e utenti dell’intera regione. I lavori iniziarono un anno dopo ma, dodici anni dopo, quest’opera che avrebbe dovuto collegare la montagna e il mare, nella provincia di Cosenza
“Lo scenario – scrive Rosa Silvana Abate -che si apre a chi lo attraversa è desolante e si è lontani da una vera soluzione. Un’infrastruttura che dovrà collegare la Sila Grande al Mar Ionio. Ad oggi, chi da Acri vuole raggiungere l’area ionica è costretto a percorrere la Provinciale Acri-Santa Sofia d’Epiro passando per San Demetrio o la suggestiva, ma piena di tornanti, comunale Serra Crista o anche la Provinciale San Giacomo-Foresta”.


A sua detta, quella odierna è “una situazione non più tollerabile visti i soldi spesi fino ad ora. Ai proclami che spesso fa la Provincia sulla stampa, infatti, dovrebbero poi seguire i fatti. Quella della Sibari-Sila è una delle pratiche alle quali sto lavorando sin dall’inizio del mio mandato e spero di sbloccarla nel più breve tempo possibile. Una strada che permetterebbe di ridare vita a tutto l’entroterra anche dal punto di vista turistico e valorizzare le eccellenze”.
Francesco Rizza

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