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La Città di San Zosimo
La diffusione in tutta la regione Calabria ci ha dato modo di far conoscere ancor di più la nostra rivista e di allargare i nostri orizzonti e interessi culturali oltre i confini regionali; infatti, ci stiamo preparando per una diffusione, viste le richieste, anche in altre regioni dell’Italia Meridionale: Sicilia, Campania, Puglia, Basilicata e in alcune città importanti dell’Italia settentrionale e all’estero. 25.000 sono le visite sul nostro sito e, come promesso ai nostri lettori che ci seguono da tutto il mondo, lo potenzieremo e arricchiremo nell’imminente futuro.
In questo numero: La ‘Varia’ di Palmi diventa patrimonio immateriale dell’UNESCO e come in ogni numero, la natura, l’ambiente e il territorio sono parte integrante della rivista. Nelle prime pagine parleremo del cervo che dimora nei boschi della Sila e di funghi genere Lactarius; non ci facciamo mancare neanche le bellissime escursioni, che ci regala la nostra terra, questa volta sottoterra nelle straordinarie grotte carsiche di Verzino a pag.52; Nuove collaborazioni ci aiutano ad arricchire sempre di più i nostri numeri: i ruderi dell’Abbazia del Corazzo a pag. 50 con il prof. Ciro Romano della Federico II di Napoli, a pag. 55 lo scrittore Salvatore Mongiardo ci propone lo stile di Vita Pitagorico come panacea per ogni rimedio ed infine a pag. 60 nella giungla di una disastrosa economia l’articolo di Salvatore Lucà, “Invece di sostenere la ripresa il sistema bancario abbandona la Calabria”. Lo speciale di questo numero è dedicato a Mesoraca, la Città di San Zosimo Papa. Le caratteristiche, geografiche e morfologiche di Mesoraca, assomigliano ad una lingua di terra separata da due tortuosi, ma straordinari fiumi: il Reazio e il Vergari, da cui sembrerebbe che ne derivi il nome Mesoraca (meso-ruakion = ruscello che scorre di mezzo). Questi fiumi sono ricchi di insenature, “canyon” scavati nei millenni nella roccia, con cascate fragorose e bellissimi ‘vuddi’, meta di divertimento per tanti ragazzi; fonti inesauribili di energia, che per secoli hanno alimentato mulini. Oggi questi fiumi giovano al fabbisogno irriguo per le tantissime attività agricole e per le masserie delle marine, contribuendo allo sviluppo economico del luogo. Il territorio quasi interamente ricoperto a nord da rigogliosi boschi di faggete, conifere e castagneti, ricco di vallate che confluiscono verso oriente in fertili colline dove incontrastato padroneggia l’ulivo, caratteristiche di un territorio che sfata luoghi comuni di una regione fatta di fiumare o di brulle secche colline. Antichissimo borgo di origine greca, fondata dagli Enotri, Mesoraca cambia nome durante il corso della sua lunga storia, da Reazio a Messurga in seguito Maioraca ed in fine all’attuale Mesoraca. Patria di San Zosimo Papa dal 417 al 418, con i suoi tanti monumenti religiosi, (il Santuario dell’Ecce Homo, il Ritiro e la Chiesa dell’Annunziata ecc.), ricchi di opere d’arte e di suggestione, che hanno spinto nei secoli uomini ad abitare e coltivare questa straordinaria e ricca area della Calabria, che merita una gita fuori porta per i più vicini e che accoglie i più lontani con le sue strutture recettive. Mesoraca oggi è un laborioso paese, fatto di gente caparbia e decisa che emigra ma che non taglia i legami con la propria terra anzi li rafforza con orgoglio e voglia di migliorare il proprio territorio (il gemellaggio con Ponte Tresa ne è prova tangibile).
Buona lettura.
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