SPECIALE MARCHESATO CROTONESE. DETTAGLI, ATMOSFERE E SICUREZZA.

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Il Marchesato, che poi attribuì il nome alla regione geografica, fu costituito nel 1390 dalla Regina Margherita, comprendeva una vasta area territoriale: dall’attuale Crosia lungo la fascia ionica, fino a Botricello; nell’entroterra comprendeva San Giovanni in Fiore, Cotronei, Petilia e Mesoraca; a pag. 18 l’articolo di Pasquale Iuzzolini ci riporta la storia nei dettagli.
Pitagora, Gioacchino da Fiore e Luigi Lilio, questi sono i personaggi più importanti di carattere internazionale che politica, Associazioni e società civile dovrebbero concentrare più attenzione per finalizzarli in progetti per un turismo su scala planetaria, e per candidare il Crotonese a Capitale Italiana della Cultura; noi con la nostra rivista lo stiamo proponendo già da un po’ di tempo e qualche Associazione ora si sta muovendo verso questa direzione; nelle pagine di questo numero capirete perchè!!! All’interno gli articoli dei professori: Francesco Vizza, Riccardo Succurro e Salvatore Mongiardo.
L’intera provincia dalla costa all’entroterra si caratterizza di scenari naturalistici di straordinaria bellezza: dalla costa ionica, da Cirò a Crotone con i resti delle vestigia della Magna Grecia; dai Calanchi di Cutro alle dune coltivate a grano, Patrimonio dell’Umanità che l’Unesco dovrebbe riconoscere prima possibile; Santa Severina e Caccuri due comuni insigniti a Borghi più belli d’Italia; Cerenzia con il suo borgo fantasma di Acheronthia, e la vallata del fiume Lese ci riportano in un passato dantesco e scenari dal film Avatar; poi salendo, Cotronei, fra il fiume Neto e il Tacina, la meravigliosa montagna della Sila, e il bacino del lago Ampollino con le centrali idroelettriche, fanno di questa cittadina il polo industriale più importante della provincia di Crotone, come ci ricorda il professore Chiodo.
Dettagli, atmosfere e sicurezza, elementi necessari per fare la differenza, ma che non si riescono a concretizzare, per dare una buona offerta turistica. L’intera provincia si caratterizza di scenari naturali e panorami incantevoli, altrettanto è il patrimonio dei beni culturali.
Il territorio penalizzato dall’incuria da parte dell’istituzioni: strade abbandonate a se stesse, vecchia segnaletica e cartellonistica inadeguata; scarsità idrica, nonostante l’abbondanza d’acqua, (praticamente un’attenzione inadeguata da parte delle Istituzioni preposte). Servirebbero progetti e approfittare delle enormi risorse disponibili del PNRR, MA CHE NON SI RIESCONO AD ATTIVARE PER UNA INCAPACITà progettuale. Ancora una volta, dopo la prova della pandemia che ha messo a nudo la fragilità di un sistema, creato su clientela, concussione e corruzione che ha prodotto una classe dirigente incapace di gestire montagne di denaro. Per un Regione Calabria a vocazione Agro-turistica, sarebbe sufficiente creare modelli progettuali da replicare su tutto il territorio: eliminazione delle discariche con bonifiche delle aree a rischio; il potenziamento e la realizzazione dei depuratori, che in alcuni comuni sono addirittura inesistenti; la progettazione unica per il rinnovamento della rete idrica ormai vecchia di oltre sessant’anni; l’investimento più importante dovrebbe essere rivolto verso il potenziamento serio degli Istituti scolastici: Agrari, Alberghieri e Turistici; con una attenzione ancor più particolare riguardo la sicurezza del territorio, con il potenziamento dei presidi militari, anche nelle zone turistiche; caserme dotate di sistemi avanzati d’Intelligence e Sicurity, per garantire agli operatori economici tranquillità nell’operare.
Penalizzata da scarsi collegamenti, con un areoporto il ‘Pitagora’ di Sant’Anna, che funziona a singhiozzo; collegamenti ferroviari quasi inesistenti e la litorale ionica della 106 che stenta ad essere ultimata rendono le cose più difficili, proiettandoci nelle code delle classifiche, declassando un territorio dove la qualità della vita, potrebbe essere fra le migliori d’Europa.
Buona Lettura
Gianni De Simone – ideatore de il CalabrOne

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