Speciale Costa degli Dei

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…lungo il Tirreno Meridionale fra i faraglioni di Capo Vaticano, Tropea perla del Tirreno, Pizzo Calabro e promontorio del Poro.

«…Il racconto è dolore, ma anche il silenzio è dolore…» Le parole del grande drammaturgo greco Eschilo, in Promoteo incatenato, nonostante arrivino da lontano e da tempi molto remoti, ci riportano alla realtà odierna, alla Storia della nostra Regione, per molto tempo rimasta nell’oblìo, nel silenzio, quasi ad essere dimenticata, prevaricata da un racconto alienante…Allora viene da riflettere e chiedersi il perché tanto abbandono…e poi soprattutto cosa ha innescato questo meccanismo tanto da oscurare il nostro straordinario passato, e da dove è partito? Sarà stata tutta colpa dell’Unificazione d’Italia o da cos’altro?!?…

O è qualcosa che parte da molto più lontano? Questi sono alcuni quesiti che inquietano le menti di molti meridionali e di noi Calabresi…Eppure la nostra è una storia importante…Italía è il nome che gli antichi Greci diedero alla Calabria, che poi i Romani estesero per tutto lo Stivale. Dobbiamo darci delle risposte più approfondite. Si dice che chi scrive ha la necessità di mettere, nero su bianco, il proprio stato d’animo, qualunque esso sia, soprattutto se è sofferenza, disagio o amore, che può essere rivolto a persona oppure alla propria terra. Il silenzio è dolore intrinseco che spesso poi trova sfogo nella rabbia e nella violenza…Il silenzio è il dolore che molti dei nostri avi hanno provato: emigrazione, povertà, estorsioni e violenza.

É il momento di parlare e raccontare, è tempo di scrivere e di urlare al resto del mondo le nostre difficoltà e soprattutto i nostri pregi. É tempo di lottare per un cambiamento radicale e culturale…non si può più vivere nell’indifferenza. Il nostro impegno e contributo pur se anche modesto, intende far luce sul nostro passato confutando le tante menzogne propinate nel tempo sulla nostra Terra e i suoi abitanti, proponendo la nostra storia.
Dopo esserci occupati, nei numeri precedenti, di varie nostre eccellenze, siamo ora a raccontare un’altra nostra realtà di cui andare orgogliosi: La Costa degli Dei nel Vibonese, detta anche Costa Bella, per gli scenari paesaggistici, le spiagge bianche e gli incantevoli fondali, ricchi di flora e di fauna vero paradiso per i sub. Siamo lungo il litorale del Tirreno Meridionale.

All’orrizonte si intravedono i fumi dello Stromboli delle isole Eolie e Italia e Sicilia sembra che si accavallino nello stretto di Messina. Al centro spiccano: la favolosa Tropea, definita la perla del Tirreno, con i suoi vicoli ricchi di balconi fioriti e palazzi nobiliari, che ci riportano in un passato dove il benessere era di casa; Pizzo Calabro, l’antica Napitia che domina, dall’alto della sua rocca, il golfo di Sant’ Eufemia; i faraglioni di Capo Vaticano, fiore all’occhiello dell’intera Costa, con suggestivi scenari ricchi di leggende; Ricadi, faro del territorio, che ha dato luce ai naviganti nel tempo; alla località, che secondo alcune tesi, non tanto peregrine, viene indicato come luogo delle sirene di omerica memoria.

Quest’area rappresenta il polo turistico più importante della Calabria, per presenza di turismo nazionale, internazionale e per la qualità dei servizi offerti dai tanti operatori. Il turismo sicuramente rappresenta per questo tratto di costa, una parte trainante dell’economia locale, ma, non di meno lo è il settore dell’agroalimentare che grazie alla fertilità del promontorio del Poro, regala prodotti di eccellenza: cipolla, formaggio, ‘nduja, tartufo gelato, e altri prodotti esportati in tutto il mondo che tengono alta la bandiera del made in Calabria. E ancora tanti contributi che rappresentano questa eccezionale nostra realtà.

Buona lettura!

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