Sostegno Covid alle Città d’Arte: Calabria esculsa!

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Sono 9 su 29 i centri dell’Italia meridionale che potranno accedere agli oltre 500 milion di euro con i quali il Governo indennizzerà con un contributo a fondo perduto per le attività commerciali delle città d’arte colpite, a causa del Covid, dal calo dei numeri di tuisti stranieri.

Critiche alla metodologia della scelta delle Città che avranno accesso ai fondi pubblici si registrano negli ultimi giorni alla luce del fatto che nel Centro Sud oltre alla Calabria, sempre fanalino di coda quando si tratta di accedre ad aiuti di Stato, ci sia pure l’Umbria che a livello di centri storici non ha nulla da invidiare a regioni e territori europei.

Spulciando fra i dati si notano alcune anomalie come quella relativa al fatto che Verbania avrà un finanziamento maggiore rispetto a Napoli ed a Roma ed in puglia avrà accesso ai fondi solo Bari mentre è stata esclusa Lecce che, per il proprio Barocco, è da molti definita la “Venezia del Sud”.

Il metodo utilizzato per selezionare le città d’arte ha a priori escluso tutte le città non capoluoghi di provincia o metropolitane, ma oltre a uesto tramite le statistiche dell’ Istat occorreva dimostrare per il 2019 una molte di turisti tre volte superiore al numero dei residenti. Capita così che oltre alla Calabria ed all’ Umbria sono state private dalla possibilità di accedere ai fondi Regioni come la Valle D’Aosta, il Friuli, il Molise e l’ Abruzzo. Casualità o scelta mirata per escludere qualcuno e premiare qualcun altro?

Allo stato attuale, non si registra da parte della regione Calabria nessuna presa di posizione rispetto alla scelta del Governo. Evidentemente, le urgenze della maggioranza della presidente Santelli non sono queste. Gli imprentori commerciali? Possono aspettare!

Francesco Rizza

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