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LA LEGGE GALLI FINALMENTE ATTUATA ANCHE IN CALABRIA
Ultima in Italia, dopo numerose diffide arrivate dal Governo, anche la regione Calabria attuerà la legge “Galli” relative al servizio idrico integrato ed accantonando le circa 400 gestioni in economica decadute dal 2014. Per i numerosi Sindaci che ancora oggi vorrebbero fare gli “spadaccini” rinviando l’applicazione della legge, non c’è più tempo ed il 28 dicembre la Regione ha condiviso nel corso di una conferenza stampa l’iter che porterà alla nascita di un unico Ente, dal Pollino allo Stretto per gestire l’acqua pubblica. “Dopo gli annunci del passato – si legge in un comunicato stampa della Regione – la svolta l’ha impressa il presidente della Regione Roberto Occhiuto che in dodici mesi è riuscito a fare approvare il nuovo quadro normativo e a creare le condizioni per la Calabria di poter accedere ai finanziamenti nel settore idrico nel quale non si investe da decenni. Il nuovo Governo regionale è riuscito a fare ciò che altri avevano solo annunciato”. Al vertice di Sorical, in veste di amministratore unico, è stato riconfermato l’avvocato Cataldo Calabretta, che ha guidato la società nel complesso periodo di trasformazione e di uscita dallo stato di liquidazione. “La mission – continua la nota – è stata anche quella di verificare se ci fossero le condizioni affinché la Sorical, fino ad oggi gestore solo degli acquedotti regionali, fosse nelle condizioni economiche e giuridiche di ricevere l’affidamento in house del servizio idrico integrato. Obiettivo centrato: in pochi mesi con l’uscita del socio privato dalla società e la fine della fase liquidatoria durata 10 anni e la redazione del piano industriale”. Nel corso dell’incontro regionale, il delegato Anci Gianni Papasso, sindaco di Cassano Jonio ha evidenziato come “Noi sindaci vogliamo collaborare perché abbiamo piena consapevolezza del disagio che vive la Regione, perché è lo stesso disagio che vivono i Comuni, quindi siamo sulla stessa barca. Non siamo nella maniera più assoluta pregiudizialmente contrari a questa riforma. Certo – ha proseguito il delegato Anci – i sindaci avrebbero preferito un rapporto di consultazione anche preventiva per arrivare a una legge già ampiamente condivisa. Se oggi i Comuni che hanno deliberato l’adesione sono solo 100 significa che non è che non si vuole aderire ma che ci sono problematiche di carattere generale e punti interrogativi che i sindaci vogliono siano dipanati prima del tempo”. Intanto, con i ritardi tipici della nostra Regione, la legge “Galli” sarà attuata anche in Calabria. Con la speranza che sia foriera di novità positive.
Francesco Rizza
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