Si riaprano le scuole dell’ infanzia, primarie e secondarie di primo grado. Il Tar boccia la regione Calabria.

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Scuole chiuse in Calabria, anzi no: Il Tar della Calabria ha accolto la richiesta di sospensione dell’ordinanza di chiusura delle scuole elementari e medie emanata dal presidente facente funzioni della Calabria, Antonino Spirlì lo scorso 5 gennaio, mentre gli effetti del provvedimento rimangono validi per le scuole superiori.


Il Tribunale amministrativo regionale, accogliendo due diversi ricorsi in materia, uno a cura degli avvocati Giuseppe Pitaro e Gaetano Liperoti e l’altro dall’avvocato Paolo Perrone ha riconosciuto fra l’altro alcuni errori formali nell’ordinanza regionale scrivendo che nell’ordinanza di Spirlì “sembra mancare non solo una valutazione orientata ad una selezione di porzioni di territorio regionale più interessate dall’incremento dei contagi anziché ad una chiusura uniforme della didattica in presenza, ma neppure sembra tenersi conto del fatto che le problematiche legate al trasporto scolastico, per le fasce di età riferite alle istituzioni scolastiche diverse dalle superiori, appaiono di minore entità e maggiormente gestibili rispetto a quelle della popolazione studentesca di età compresa fra i 14 e i 18 anni di età”.


Il presidente facente funzione della Regione Calabria ha annunciato appello: “Il Tar manda i più piccoli a scuola e lascia a casa gli studenti delle superiori. Ci opporremo! Per noi, tutti a casa, in sicurezza e in dad” ha detto Nino Spirlì, commentando la sentenza.
In realtà, la non apertura delle scuole superiori potrebbe essere motivata dall’impossibilità delle “Ferrovie della Calabria” di offrire un servizio di collegamento degno di questo nome fra comuni anche vlimirrofi.

Francesco Rizza

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