Si mettino in campo nuove politiche sull’immigrazione: lo chiede il neo sindaco crotonese Enzo Voce.

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Il Cara di Isola Capo Rizzuto, fra i più grandi in Italia e violato da decenni di mala gestione culminata nel 2017 nell’ inchiesta”Johnny” che oltre a decapitare la Misericordia cittadina ha portato allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Consiglio comunale cittadino, al centro dell’analisi di Enzo Voce sindaco neo eletto di Crotone.


Parte proprio dalla massiccia presenza di migranti nella città pitagorica e nelle necessarie modifiche agli infausti decreti di sicurezza dell’ex ministro Salvini il raggiungimento del nuovo crotonese. Difficile immaginare che nell’attenzione alle problematiche dei migranti, nella politica della nuova Amministrazione comunale crotonese non peserà il positivo apporto di Orlando Omideo, il “medico della carrette del mare” sospeso dall’incarico di direttore sanitario del Centro d’accoglienza isolano e swgretario della federazione dei Verdi unico partito a far parte della coalizione di Voce.


“Abbiamo un Cara di 1216 posti a Isola Capo Rizzuto, a pochi chilometri da qui, gestito dalla prefettura di Crotone. Gli immigrati – ha detto Voce all’AdnKronos – vengono da noi per le pratiche amministrative, per i permessi di soggiorno, poi il grosso resta e vive nell’illegalità. Sicuramente con le modifiche ai decreti Salvini, con meno restrizioni, ne arriveranno di più, è scontato, ma io sono per i porti aperti. Con le modifiche ai decreti Salvini si torna all’umanità – spiega Voce -, quei decreti non mi piacevano. Da anni Crotone vive in emergenza da questo punto di vista, perché c’è sempre stato un numero cospicuo di immigrati, ma da sindaco i porti saranno apertissimi, voglio dirlo forte e chiaro”.


“Stiamo parlando di gente – spiega Voce – che viene salvata in mare, bisogna occuparsene, abbiamo gestito il problema per anni e lo faremo ancora, e poi non abbiamo mai avuto grossi problemi di violenza. Certo, sono ragazzi che non fanno una vita dignitosa, ma questo è un altro problema”.
Francesco Rizza

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