Sanità calabrese: esposto dei sindacati confederali da Nicola Gratteri.

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Mentre la politica nazionale e regionale giocano al rimpiattino sul nome del nuovo commissario della sanità, i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato il il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro  Nicola Gratteri  e presentato alla Procura della Repubblica e alla Procura presso la Corte dei Conti un esposto-denuncia sulla questione della Sanità in Calabria.

Lo scrivono gli stessi   Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo in un comunicato stampa.  abbiamo incontrato il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, Dott. Nicola Gratteri, che ringraziamo, insieme ai suoi collaboratori, per la disponibilità dimostrata, e presentato alla Procura della Repubblica e alla Procura presso la Corte dei Conti un esposto-denuncia sulla questione della Sanità in Calabria.

A loro detta quella venutasi a creare in Calabria è “una situazione molto preoccupante che appare ad un passo dal crollo, come attestano anche le dichiarazioni e le proteste di un personale sanitario allo stremo e le immagini di ospedali in tilt, con pazienti che versano in gravi condizioni, fermi nei Pronto Soccorso. Il nostro esposto-denuncia ricostruisce tutta la sequenza dei passaggi compiuti da istituzioni e autorità competenti (Governo, Regione Calabria, Commissarioad acta per il Piano di rientro dal deficit) dall’inizio della pandemia e richiama i nostri interventi, i tentativi di dialogo, le prese di posizione, la manifestazione dell’8 luglio davanti alla Cittadella della Regione Calabria, l’incontro dell’8 settembre con il Ministro della Salute e quanto abbiamo messo in attosino ad oggi per evidenziare come la situazione stesse precipitando e fosse necessario assumere personale sanitario per colmare i troppi vuoti, potenziare i posti letto in Terapia Intensiva e nei reparti insieme all’assistenza domiciliare ai malati Covid, fare chiarezza sui preoccupanti ritardi nel processare i tamponi”.

 “Nell’esposto-denuncia – proseguono i Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria – abbiamo segnalato come, in questo periodo di Pandemia, oltre ad errori e/o omissioni nella catena di comando e di controllo delle procedure e all’inefficienza organizzativa, si sianorilevati, tra i diversi soggetti attuatori del Piano Anti-Covid, numeri e dati discordanti sui posti letto in Terapia Intensiva, nei reparti, nei numeri dei tamponi effettuati e processati, nonché sull’assistenza domiciliare”.

“Abbiamo chiesto, quindi- si aggiunge – di accertare se la prevista dotazione di n. 146 posti letto di terapia intensiva corrisponda alla realtà, in considerazione di affermazioni diverse provenienti dagli addetti ai lavori che individuano una dotazione realmente disponibile inferiore (nn.113-120 posti letto in Terapia Intensiva) e se, al contrario, la dotazione di n. 146 posti letto di Terapia Intensiva indicata sia quella già prevista (e mai realizzata) dal Piano di Riorganizzazione di cui al DCA n. 30 del 2016”.

Francesco Rizza

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