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Il 25 agosto 1196 papa Celestino III, con una lettera, dichiara di aver pubblicamente approvato, in concistoro, le istituzioni monastiche presentategli da Gioacchino :
” Trovandoti alla nostra presenza , o figlio abate, hai esposto con tue presentazioni le istituzioni riguardo alla vita dei monaci e dei monasteri sottoposti al tuo cenobio e alle cose che in futuro gli stessi frati e monasteri dovranno possedere “.
Il progetto presentato da Gioacchino al papa è ricollegabile alla tavola XII del Liber Figurarum,
la Dispositivo novi Ordinis (Disposizione del nuovo Ordine pertinente al Terzo Stato a somiglianza della Gerusalemme celeste).
Ne hanno parlato ieri i rappresentanti del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti (il presidente prof Giuseppe Riccardo Succurro, il vicepresidente Saverio Basile , direttore del Nuovo Corriere della Sila, e l’arch. Pasquale Lopetrone, membro della Giunta esecutiva)
davanti a persone motivate e fortemente interessate che hanno affollato la Chiesa Abbaziale inondata di luce proveniente dal rosone e che abbagliava i relatori sull’ambone.
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