San Giovanni in Fiore, raccontata da Saverio Basile, attraverso i suoi soprannomi.

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Da “Achìllu” a “Zumìcu” sono oltre un centinaio, censiti in ordine alfabetico col casato familiare e la “ruga” in cui vivevano i “Soprannomi Sangiovannesi” raccolti da Saverio Basile, decano dei giornalisti della Sila, e pubblicati in agile quanto interessante dizionario edito dalla “Publisfera Edizioni” nello scorso autunno che ho avuto modo di leggere; non solo per l’antica amicizia con lo Storico sangiovannese già direttore di “Sila TV”, ma essenzialmente perché ogni sua pubblicazione descrive, con dovizia di particolari e sfumature, aspetti più o meno noti di quel microcosmo che è la “Capitale della Sila” e del suo circondario.

Oltre alla propria memoria ed alla sua passione storiografica che lo qualificano anche come cronista innamorato del proprio borgo, a guidare nella sua ricerca sul campo l’autore anche un registro dei soprannomi conservato negli archivi comunali in cui gli impiegati dell’ex Azienda elettrica comunale avevano compilato per dare la possibilità agli elettricisti in servizio di rintracciare le case dei cittadini per svolgervi i propri servizi. Quanto sarebbe stato importante, a distanza di più lustri, quell’ utile registro; probabilmente, gli “Elettrici” di San Giovanni in Fiore non potevano del tutto immaginarlo, ma inseriti nel dizionario di Saverio Basile i soprannomi da loro raccolti sono diventati un’appassionante pubblicazione antropologica sulla maggiore Città silana. Spigolando fra i numerosi soprannomi e personaggi, ai Sangiovannesi ma non solo a loro, è possibile passeggiare almeno con la fantasia nel centro storico silano e fra le sue viuzze strette intorno all’abbazia forense, gustandone quasi i colori, i sapori, le voci oltre ad alcuni scorci tratte probabilmente dagli archivi del ” Nuovo Corriere della Sila” che Basile dirige da più lustri.

In momento storico in cui per un’omologazione generale, numerose tracce della nostra memoria stanno scomparendo, “lo scopo di questa ricerca – ammette nella premessa Saverio Basile – è quello di far conoscere agli interessati le proprie origini onomastiche e tramandare altresì ai posteri le caratteristiche anagrafiche significative, che nel tempo potrebbero andare perdute. Come attualmente sono sconosciuti la maggior parte dei toponimi dell’antico paese (che Basile ha raccolto in appendice al dizionario dei soprannomi), dove queste famiglie sono vissute per secoli e che ora, a causa dell’espansione dell’ area urbana e di conseguenza, dell’introduzione di una toponomastica degna di un paese moderno, la nomenclatura è stata italianizzata se non completamente cambiata”.

Ad impreziosire la pubblicazione alcune note linguistiche che Saverio Basile ha inserito nel proprio libro per guidare, anche se sommariamente senza l’ ampollosità dei professionisti, nella conoscenza del dialetto silano. “Soprannomi sangiovannesi” attesta Mario Basile nella propria premessa “è un lavoro di tutto rispetto, molto curato e sentito, frutto di una certosina pazienza e ricerca, che dà la suggestione di un mondo che magicamente diventa mito, lontananza, stratificazione di vita, che si proietta oramai nel nostro atavico immaginario collettivo. In quest’opera – aggiunge il presentatore – sono evidenti le tracce di una composizione sociale cosiddetta urbana nella variabilità del tempo e diacronica, ne rivela la consapevolezza e una predisposizione nel metodo di ricerca, perché con il dato storico etnografico si può arrivare aduna classificazione ragionata e porre le basi di una ulteriore ipotesi di lavoro”.
Francesco Rizza

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