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Al via, grazie anche all’impegno dell’Amministrazione Comunale l’appuntamento della Fiera di Mulerà, appuntamento storico, economico, ed agricolo fra i più importanti del Marchesato crotonese. L’appuntamento avrà luogo giorno 1 settembre nella periferia ovest di Roccabernarda. Come ricorda lo storico Andrea Pesavento, la fiera settembrina di Roccabernarda è collegata alla chiesa che esisteva in contrada Mulerà. La stessa, nel XVII secolo era posseduta dal Capitolo metropolitano di Santa Severina ed il 15 giugno 1610 fu visitata dallo arcidiacono e vicario di quella chiesa, Prospero Leone, che annotò “che mancava di ornamenti e l’altare era spoglio. Allora aveva l’immagine della Natività della Beata Vergine dipinta su tela e decentemente conservata. Da alcuni documenti, riferiti al regno di Alfonso d’Aragona – aggiunge – sappiamo che spettava al re nominare il maestro della fiera, il quale prendeva in consegna lo stendardo reale che inalberava e custodiva per tutto il tempo della fiera. Per tutta la durata del mercato egli godeva di privilegi, entrate ed immunità, amministrava la giurisdizione civile, criminale e mista, senza il suo permesso non si poteva né vendere, né portare armi di qualsiasi tipo, manteneva l’ordine e vigilava sui prezzi, sulle frodi e sul contrabbando. Durante il periodo aragonese e nei primi decenni del Viceregno – aggiunge lo storico – è documentata l’importanza della fiera non solo per tutti gli abitanti del Marchesato ma anche per quelli dei Casali silani. L’otto settembre 1480 – racconta ancora Pesavento – il regio mastro della fiera di Mulerà, Luca de Modio, faceva delle concessioni agli abitanti dei casali di Cosenza, che partecipavano al mercato e alla fiera di Mulerà, esentandoli da alcuni pagamenti. Circa cinquant’anni dopo, il 7 dicembre 1528, Il mastro giurato ed il sindaco di Scigliano, presentando tale privilegio, chiederanno che sia osservato”. Tornando all’attualità “l’intenzione di questa Amministrazione – ammette il sindaco Luigi Foresta – è di far tornare in auge l’evento alle sue origini tradizionali e puntare principalmente a far conoscere i prodotti di eccellenza che Roccabernarda può vantare e che sono spesso poco pubblicizzati. Puntare sulla qualità, intesa come salubrità dei prodotti, sostenibilità, e recupero della tradizione rocchisana con uno sguardo sempre attento all’innovazione. Primo tra tutto il nostro olio di oliva, che è un prodotto di eccellenza del nostro territorio che gravita sul nostro comune ma non solo, su tutto il marchesato crotonese, ma anche all’apprezzamento di aziende che operano nel settore caseario, o aziende già affermate nella lavorazione di insaccati, i veri protagonisti di questa realtà. Vogliamo riportare la fiera a quello che era il suo vero compito. Per questo motivo abbiamo iniziato già a muoverci in questa direzione, anche se, per quest’anno il tempo a nostra disposizione è stato esiguo. Puntiamo non ad un semplice mercato ma ad un luogo dove la valorizzazione dei prodotti e delle aziende li faranno da padroni. Con veri e propri primati. Un segnale importante di rilancio per guardare con fiducia al futuro di una manifestazione conosciuta come uno dei momenti di ritrovo e socialità più sentiti e attesi da tutta la comunità rocchisana, capace ogni anno di richiamare centinaia di visitatori”. Ad anticipare l’appuntamento che sarà arricchito da momenti folkloristici e musicali il il convegno che avrà luogo nella serata del 31 agosto. Alla tavola rotonda prenderanno parte: il professore Giuseppe Rende, detto Pino, (Crotone) vive e lavora nella sua città dove è responsabile del Centro di Divulgazione Agricola dell’ARSAC che ha sede presso Villa Margherita, e gli storici Francesco Lopez e Giuseppe Tallarico che nel corso dei lustri hanno approfondito la storia del Marchesato con varie pubblicazioni.
Francesco Rizza
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