Roccabernarda ha il suo murales dedicato a Paolo Borsellino e Giovanni Falcone.

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Anche Roccabernarda ha il proprio murales dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.  Realizzato da Giuseppe Garofalo, è stato inaugurato all’interno di un apposito  parco a cura dell’ Amministrazione comunale del sindaco Nicola Bilotta.  Mentre anche il covid inizia a fare meno paura, la manifestazione di domenica 23 maggio ha dimostrato la voglia di Roccabernarda di risorgere e gettarsi alle spalle uno dei momenti più difficili degli ultimi lustri.

Era, infatti, lo scorso dicembre quando grazie ad un lavoro sinergico fra la Procura antimafia di Nicola Gratteri e la Compagnia dei Carabinieri di Petilia Policastro, lo Stato è riuscito a dare un duro colpo alla ‘ndrangata e, nello specifico, alla cosca “Bagnato” con l’arresto di tre indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, invasione di terreni, falsità ideologica e materiale, trasferimento fraudolento di valori e danneggiamenti aggravati dal metodo mafioso.

In seguito dell’indagine “Trigarium” che precedentemente aveva portato ad altri arresti, sempre a Roccabernarda era arrivata una commissione d’accesso col compito di vagliare la documentazione alla ricerca di qualche traccia di qualche collegamento fra l’ Amministrazione comunale roccabernardese e l’antistato, ma nell’ ottobre del 2019 il Ministero  dell’Interno ha disposto la conclusione del procedimento di scioglimento dal momento che dal lavoro svolto dalla Commissione di accesso non si erano registrati rapporti fra la ‘ndrangata e la politica nella stessa cittadina .                                                                                                                                                          

“La ‘ndrangata non abiti qui”è dunque l’auspicio che la manifestazione roccabernardese ha voluto lanciare con la propria manifestazione cui, oltre alle rappresentanze istituzionali di qualche comune limitrofo, hanno partecipato un buon numero di giovani. Davvero la risposta più forte all’ atto intimidatorio che sembra nascondersi nell’incendio di un’autovettura alla vigilia dell’iniziativa stigmatizzato dal sindaco Nicola Bilotta che ha voluto sottolineare come

 “Questa opera – ha spiegato lo stesso Sindaco –  è il simbolo della nostra Amministrazione abbiamo vissuti momenti particolari, ma vogliamo dimostrare da che parte  siamo e dove vogliamo stare.  Dal primo giorno abbiamo scelto la strada da percorrere. La gran parte della popolazione è gente laboriosa e con iniziative come questa vogliamo dimostrare dove vogliamo andare”.    

Francesco Rizza

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