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A quaranta anni dalla morte di Rino Gaetano, il cantautore crotonese è stato ricordato con una serie di iniziative che hanno riacceso l’attenzione su un complesso quanto amato artista della musica popolare italiana. Ad essere trasmesso su Rai 1, per esempio “Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu” un film chehariportato alla ribalta la personalità schietta ed anticonformista di Rino Gaetano, nemico di ogni politico e con il modo un po’ naif del suo essere ha accompagnato un’intera generazione di giovani, aiutandoli ad innamorarsi, ma anche a riflettere con tanta ironia sulla società italiana contemporanea.
Ottimo successo, nella Città pitagorica per la manifestazione voluta dall’ Amministrazione comunale che ha registrato il contributo di numerosi artisti crotonesi che si sono esibiti gratuitamente nella villa comunale. Presente, anche, Presente una cugina del cantautore crotonese e, in collegamento telefonico la sorella di Rino Gaetano Anna, che ha annunciato la sua presenza in città alla fine di giugno.
Nel corso della manifestazione il giovane artista Danilo Piscitelli ha realizzato una splendida opera raffigurante il menestrello della canzone italiana che verrà donato al Comune di Crotone. “Finalmente – ha sottolineato Floriana Mungari consigliera comunale che si è adoperata nell’organizzazione dell’evento – così come avviene in ogni parte d’Italia, in questo giorno Crotone rende un omaggio dovuto a chi ha cantato l’identità di tutti noi”.
Tacciata di strumentalizzazione, da parte dei parenti di Rino Gaetano, la parlamentare Giorgia Meloni che aveva dedicato un post su twitter al Cantante crotonese. “La famiglia di Rino Gaetano – si legge in un comunicato stampa – non accetta le misere strumentilizzazioni della figura del cantautore da parete dei furbo fascisti da parte dei furbo fascisti per miseri fini di tessera”
“Dopo più di un anno – si aggiunge -in cui la figura del cantautore è stata reinventata distorta e distrutta dai neo fascisti la sua famiglia decide di chiarirne il grave malinteso come dichiara il nipote Danilo Scontichini. Perché Rino guardava con simpatia al movimento del ’77, aveva finanziato “Radio Ona Rozssa” ed era anche un lettore de “Il Manifesto”. E’ sbagliato utilizzare un artista quando questo non può difendersi perché morto. E non è giusto distorcere le sue canzoni, né strumentalizzare quelle sue immagini, incollandoci sopra dei simboli ed organizzando dibattiti in suo ricordo dove si predica il razzismo e l’intolleranza”.
“Sono loghi di xenofobia mentre Rino Gaetano era un xenofilo. Basti ricordare il canto alla straniera Alida. Comunque, di concerto con la famiglia stiamo valutando la possibilità di adire le vie legali per tutelare l’onore e reputazione di mio zio”.
Francesco Rizza
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