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Conosciuto in tutto il mondo per il modello di accoglienza dei richiedenti asilo realizzato a Riace, “manu militari” con un’indagine da un paio di anni Mimmo Lucano è stato fatto fuori dalla politica nazionale. Nell’ottobre 2017 il sindaco riacese ed altri cittadini del centro jonico erano stati indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e affidamento fraudolento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti a due cooperative della zona. Per la compagna di Lucano, Tesfahun Lemlem era stato disposto invece il divieto di dimora.
A distanza di più anni, altri nodi vengono al pettine. Sono sei gli indagati dell’inchiesta “Cara accoglienza” coordinata dalla Procura di Palmi che, prima di Ferragosto, aveva notificato l’avviso di conclusione indagini al sindaco di Varapodio Orlando Fazzolari, di Fratelli d’Italia, accusato di una gestione personale e discrezionale del centro di accoglienza per cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale, attivo nell’agriturismo “Villa Cristina” dal settembre 2016 all’aprile 2018.
Con Fazzolari sono indagati la titolare della cooperativa sociale “Itaca” Maria Giovanna Ursida, due commercianti di abbigliamento, Carlo Cirillo ed Ernesto Cruciani, e due ispettori della Prefettura di Reggio Calabria, Pasquale Modafferi e Salvatore Del Giglio. Questultimi sono accusati di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
Fra gli atti della nuova indagine, infatti, anche quella relativa ad un falso verbale. A detta del procuratore della Repubblica di Palmi Ottavio Sferlazza e del pm Salvatore Rossello in concorso con Ursida i due funzionari ispettori, “a seguito di un controllo effettuato presso il centro di accoglienza ‘Villa Cristina’, finalizzato alla verifica del regolare funzionamento del centro e del corretto impiego dei fondi stanziati dalla prefettura di Reggio Calabria”, avrebbero redatto “falsamente il verbale ispettivo del 5 settembre 2017 omettendo di indicare l’assenza di trasparenza in ordine alla regolarizzazione contrattuale delle cuoche e alla fornitura degli alimenti acquistati dal Comune di Varapodio”.
Fra gli indagati anche Salvatore Del Giglio, l’ispettore che, assieme ad altri due colleghi della Prefettura di Reggio Calabria, nel dicembre 2016 aveva redatto la relazione sulla gestione dello Sprar da parte del Comune di Riace, allora guidato dal Domenico Lucano, contestando, tra le varie cose, proprio la mancata manifestazione di interesse nella scelta delle associazioni che lavoravano per i migranti.o
Francesco Rizza
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