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Organizzato dal Ministero della Cultura per la Calabria si è svolto il Convegno Internazionale “I Bronzi di Riace: 50 anni di studi e ricerche”. Nei giorni 10, 11 e 12 novembre 2022, nella sala convegni situata sulla terrazza del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, oltre trenta ricercatori, studiosi e tecnici si sono confrontati sui risultati scientifici, artistici ed archeologici ottenuti in questi cinquant’anni sulle due statue.
Nella prima giornata si è registrata la presenza del Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi che è stato accolto dal Vicepresidente della Regione Calabria Giuseppina Princi e dal Prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani.
Nel suo intervento Sgarbi ha esaltato le due opere d’arte affermando che non esiste paragone con quelle ritrovate proprio in questi giorni a San Casciano dei Bagni e concludendo che i Bronzi devono essere ancora di più valorizzati sul territorio.
Il convegno è stato moderato dal Dott. Fabrizio Sudano e si sono susseguiti nelle relazioni: Ludovico Rebaudo, Maurizio Paoletti, Vincenzo Franciosi, Konstantinos Tziampasis, Koichi Hada, Vincenz Brinkmann, Ulrike Koch-Brinkmann, Antonio Corso, Daniele Castrizio, Fausto Zevi, Giovanna De Palma, Nuccio Schepis, Roberto Ciabattoni, Mario Micheli, Massimo Vidale, Gerardo De Canio, Marialuisa Mangeli, Ivan Roselli, Vincenzo Fioriti, Carmelo Malacrino, Davide Bennato, Andrea Gennaro, Filippo Demma, Rinaldi Tufi, Pippo Cappellano. Sono intervenuti nella discussione la Prof.ssa Giuseppina De Marco, il Prof. Riccardo Partinico, il Prof. Ludovico Rebaudo, il Prof. Giacomo Oliva, il Prof. Koida Hada, il Prof. Antonio Corso ed il Prof. Vincenz Brinkmann.
Ascoltando i pareri dei massimi esperti nazionali ed internazionali sono emerse numerose contraddizioni anche su alcune cose che sembravano ormai scontate.
Il professore dell’Università Cristiana internazionale di Tokyo Koichi Hada ritiene che per la realizzazione delle due statue sia stato utilizzato il metodo “indiretto”; il professore dell’Università di Cipro Antonio Corso individua lo stesso artista per la realizzazione delle due statue, il professore dell’Università di Messina Daniele Castrizio ritiene che la terra di fusione provenga da Argo, a 200 metri di distanza tra quella di una statua e l’altra; il professore Vinzenz Brinkmann ipotizza di una spada e di un berretto trace sulla testa della statua B ed, infine, l’Archeologo Konstantinos Tziampasis ritiene di aver trovato ad Argo il basamento della “Statua A”.
Queste ipotesi sono state tutte smentite dai professori Rebaudo e Vidale che hanno presentato alla platea i dati scientifici rilevati dal Ministero, dati incontrovertibili ottenuti con il carbonio 14 e con le analisi chimiche sui metalli e sulle terre di fusione. Il metodo utilizzato è quello “diretto”; le statue sono state realizzate da due equipe di Artisti; le terre argillose estratte dall’interno delle due statue, come hanno dimostrato le analisi chimiche del 2015, provengono da due luoghi diversi situati tra Atene, Corinto ed Argo; i segni sull’avambraccio della “Statua B”dimostrano inequivocabilmente che la mano destra impugnava la lancia; nel basamento di Argo mancano i tre tenoni di piombo della “Statua A”.
Al termine del Convegno è intervenuto il Sindaco della Città Metropolitana Carmelo Versace e la Dott.ssa Barbara Davidde che si sono complimentati con gli intervenuti augurandosi di poterli incontrare in un altro convegno, anche nella prossima primavera, magari con nuovi risultati
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