Programmare una funivia nel Parco Nazionale d’Aspromonte senza avvertire la Riserva naturalistica? In Calabria si può.

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Una funivia per raggiungere le vette del Parco Nazionale dell’Aspromonte direttamente dal mare, lungo il fiume Amendola, fra i comuni di Condofuri e Roccaforte del Greco; in piena “Bovesia” il territorio della provincia di Reggio Calabria dove si continua a parlare un dialetto molto simile al greco.

Il progetto dei sindaci Tommaso Iaria e Domenico Penna sarebbe davvero avvincente e potrebbe portare sviluppo turistico. Peccato, però, che sul progetto ideato su un percorso di circa 15 chilometri, i responsabili dell’area naturalistica non ne sapevano nulla. Dal progetto si apprende che su un dislivello di 930 metri potrebbero viaggiare circa 1000 persone ogni ora, compiendo il percorso in 16 minuti e che il costo complessivo dell’ intervento costerebbe 2,7 milioni di euro.

La valle dell’Amendolea, però, ricade nella “Zona di protezione speciale” prevista dalla “Rete natura 2000”, il progetto europeo nato a tutela dell’avifauna; e in questi mesi, proprio in quell’aerea, è attivo il progetto per il ripopolamento del nibbio, un particolare tipo di rapace trasferito sulle montagne reggine da un’analoga riserva in Basilicata. Stando cosi le cose, il confronto con il Parco sarà inevitabile.

“Io non sono tenuto a informare il Parco per ogni progetto che presento per il mio comune. Con il Parco ne parleremo se e quando il progetto verrà finanziato. I Cis chiedevano progetti riguardanti le “vie verdi”, e noi ci siamo adeguati. La funivia è un progetto ecosostenibile e bellissimo e va a colmare una parte del gap infrastrutturale che la nostra terra paga nei confronti del resto del Paese. Con questo progetto raggiungiamo due obiettivi: da una parte favoriamo l’afflusso di un sempre maggiore arrivo di turisti togliendo le auto e i pullman dalla strada, dall’altra garantiamo la mobilità per i residenti dei due paesi collegati”.

Il sindaco Tommaso Iaria è convinto che in questa fase del progetto il confronto con l’Ente parco sia perfettamente inutile, nonostante faccia parte della Riserva naturalistica. “Quando riceveremo la risposta dagli uffici regionali a cui abbiamo sottoposto la nostra idea – aggiunge – parleremo di autorizzazioni e nulla osta”.

É allibito Leo Auteliano, presidente del Parco che spiega : “abbiamo saputo di questo progetto dai giornali, ma stiamo parlando del sesso degli angeli. Io sono di Bova superiore e di funivie se ne parla da quando ero ragazzo. Ma così, tanto per dire. Io ufficialmente non so niente di questa storia, quando ci presenteranno il progetto lo valuteremo, ma io non posso andare dietro alle stravaganze di 37 comuni”.

E mentre il Parco aspetta di essere informato e di guardare le carte, hanno espresso la propria contrarietà una decina di associazioni del territorio, che del progetto della funivia non ne vogliono proprio sentire parlare. Presenti all’esterno dell’auditorium comunale durante la conferenza stampa di presentazione, i rappresentanti delle stesse associazioni contrarie si sono messi di traverso al progetto dei due Comuni.

Spiega Francesco Mangiaviti, responsabile dell’associazione archeologica ” Valle dell’Amendolea” : “Il nostro è un turismo molto particolare. Unturismo lento, che punta a scoprire un angolo alla volta di questa meraviglia che abbiamo la fortuna di abitare, e che non ha bisogno di scorciatoie. La funivia rappresenta una vera e propria violenza. Da anni ci battiamo per l’azzeramento del consumo del territorio, ogni angolo qui ha qualcosa da raccontare, e sono proprio gli stessi turisti che ogni anno accompagniamo su e giù per la valle che ci spingono, con le loro considerazioni e i loro suggerimenti, a tenere duro su questo aspetto”. Evidentemente, la Calabria è una Regione che non finirà mai di stupirci. Non solo per le proprie bellezze.
Francesco Rizza

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