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Con un finanziamento di 75 milioni di euro spalmati in un triennio, messi a disposizione dal Ministero dell’ Ambiente, sarà possibile anche nel Parco Nazionale della Sila intervenire nell’ambito dell’adattamento ai cambiamenti climatici all’interno dei siti Unesco d’interesse naturalistico ricadenti nelle riserve naturalistiche italiane. In questo mese di febbraio sarà pubblicizzato un bando destinato ai Comuni aventi diritto che, sentiti gli Enti gestori dei siti ed elementi Unesco e le autorità di salvaguardia di competenza e, quindi, gli Enti Parco in caso di patrimonio culturale immateriale, potranno partecipare, presentando il loro progetto.
Grazie agli stessi fondi, inoltre, si potranno finanziare interventi relativi alla riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra, anche, ove opportuno, tramite azioni a sostegno della gestione forestale sostenibile; interventi di efficienza energetica del patrimonio immobiliare pubblico nella disponibilità degli enti locali rientranti nell’ambito dei perimenti ed in seno alle Comunità riconosciute dall’Unesco, nonché di realizzazione di impianti di piccola dimensione per la produzione di energia da fonti rinnovabili; interventi per la realizzazione di servizi e infrastrutture di mobilità sostenibile e di idonei mezzi e strutture per il monitoraggio, il controllo e il contrasto dell’inquinamento.
Nel dettaglio, 15 milioni di euro sono destinati all’esercizio finanziario 2021 quale quota di anticipo, 37 milioni e mezzo all’esercizio finanziario 2022 come avanzamento lavori e 22 milioni e mezzo per il 2023 in qualità di quota di saldo. Il presidente del Parco Francesco Curcio, nel corso di una conferenza stampa cui ha partecipato anche il direttore facente funzioni Domenico Cerminara ha evidenziato come “sono assai soddisfatto dell’attenzione rivolta dal MATTM al territorio, nei confronti degli Enti locali dell’Area Mab-Unesco: il bando in argomento, di prossima pubblicazione, rappresenta, difatti, un’autentica estensione dei processi di sostenibilità già avviati, lo scorso anno, nei Parchi Nazionali”.
Sempre a detta del presidente Curcio il nuovo finanziamento rappresenta “una fondamentale misura che, in aggiunta al recente Bando destinato alle Zone Economiche Ambientali, dimostra l’importanza e la centralità dei temi riguardanti l’adattamento ai cambiamenti climatici e la riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra, nonché la mobilità sostenibile. In questo preciso momento storico di transizione ecologica, i Parchi Nazionali tutti e i territori tutelati dall’Unesco diventano veri e propri protagonisti e, come tali, devono contribuire a valorizzare sempre di più gli scrigni naturalistici del Paese”.
Francesco Rizza
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