Parco dei Calanchi: quel progetto che già c’è presso il Comune di Cutro. Lo ricorda Antonio Pucci.

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su whatsapp

Interviene sul possibile Parco dei Calanchi, che ambientalisti propongono di realizzare fra i comuni di Cutro e Roccabernarda contro i “desiderata” della regione Calabria, l’agronomo  Antonio Pucci, alla vigilia di un incontro pubblico che si dovrebbe svolgere nei prossimi giorni da parte di un Comitato civico nella città di Cutro. “Apprendo da una locandina e da alcuni post in facebook – scrive Pucci –  di una iniziativa sui calanchi del Marchesato. Con questa nota intendo precisare che su questo tema ho lavorato e studiato diversi aspetti, insieme ad altri tecnici. I calanchi di Cutro sono stati perimetrati nel Piano Strutturale Comunale di Cutro, anche recependo le indicazioni dell’art.27 del QTRP, che prevede una tutela di queste aree. Quanto viene pubblicizzato dagli organizzatori dell’evento non corrisponde assolutamente a verità”.

A detta dell’Agronomo lo stesso Parco, non solo è fattibile, ma un progetto inserito nel Psc già c’è da tempo nel Comune di Cutro, dal tempo del   sindaco Salvatore Migale,  dall’assessore all’urbanistica, Bruno Galdy. Fu allora, ricorda l’Agronomo, che “con delibera del Consiglio Comunale n. 37 del 11/12/2014, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria(BURC) in data 22/12/2014. Il PSC, partendo dalla promozione di una “Intesa città – campagna”, avente per oggetto la riqualificazione di alcune aree periferiche e degradate, si propone la realizzazione del “Parco delle Argille Azzurre di Cutro”, contenente una bozza di progetto di Parco dei Calanchi in un’area denominata “Serra di San Rocco, Casazza – Banda – Casale”.

Come mai Antonio Pucci non è stato coinvolto nell’organizzazione del comitato e dell’imminente convegno? Semplice svista? Speriamo proprio di si.  A sua detta, “le strategie del Psc “sono finalizzate alla realizzazione del Parco dei Calanchi, anche al fine di una incentivazione del turismo culturale legato ai paesaggi e agli ambienti naturali. Relativamente all’area nord del nucleo urbano di Cutro, gli interventi del Psc sono finalizzati a utilizzare il tracciato della ferrovia Calabro-Lucana per la realizzazione di un asse di valorizzazione paesaggistica e ambientale di riferimento per l’intera area del Marchesato”.

Lungo il tracciato di quella che è stata la linea ferrata fra Crotone, Cutro e Petilia Policastro, il professionista cutrese ricorda che oltre alla valorizzazione dell’area dei calanchi  si era già previsto di   incentivare il turismo culturale (paesaggi e ambienti naturali) e ricreativo (tempo libero, enogastronomia) dei un’ampia area  anche con un percorso  percorso ciclo – pedonale e ippico. A sua detta, ancora oggi è possibile non siolo realizzare il “Parco dei Calanchi” ma anche valorizzarne il paesaggio con ” l’individuazione di una rete di percorsi e sentieri pedonali permettono, inoltre, un aumento del territorio sottoposto a protezione con la promozione di corridoi di interconnessione ecologica, nonché l’implementazione di misure di conservazione e recupero degli eco-sistemi”.

Evidentemente, i documenti già depositati presso il Municipio cutrese, se venissero presi in considerazione, potrebbero contribuire alla realizzazione del Parco senza dover partire da zero. basterebbe, e questo è il nostro pensiero, avere l’umiltà di informarsi da chi ha già studiato la possibilità dell’istituzione del Parco dei Calanchi.

Francesco Rizza

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp