Misteri e dubbi sull’ Abazia di Corazzo. I restauri, a Carlopoli, registrano vari colpi di scena. Interviene anche Legambiente Calabria.

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I lavori di ristrutturazione dell’Abbazia di Corazzo si tingono di mistero per il susseguirsi di notizie relative all’andamento dei lavori. La prima notizia, che sa sola basterebbe a meritare attenzione dalla parte della popolazione e degli organi di stampa è che negli corsi giorni i Carabinieri dediti alla tutela del patrimonio avrebbero acquisito alcuni documenti relativi agli imponenti lavori di restauro partiti negli scorsi mesi.

Contestualmente a questa notizia e, quasi in contemporanea, il Dipartimento “Istruzione e Cultura” da cui sono arrivati i fondi relativi al restauro non solo non sarebbero convinti dalla gestione delle spese, ma lo scoro 21 settembre avrebbe chiesto anche di poter riapprovare il progetto e, quindi, il rinvio dello stesso progetto.

Ancora più inquietante la richiesta all’ufficio competente di accesso agli atti da parte della sindaco Emanuela Talarico che, per ricevere dagli uffici competenti la documentazione richiesta ha, addirittura, minacciato un esposto all’autorità giudiziaria.

Mentre in molti criticano il lavoro di restauro che si starebbe realizzando pesantemente sulla struttura che alla fine dei lavori potrebbe sembrare altro da sé, qualcuno fa’ osservare che l’accordo di programma con la Sovrintendenza Archeologica prevedeve che dagli uffici comunali sarebbe toccato semplicemente un’ atività di cordinamento con la nomina del solo responsabile del procedimento, addirittura il progetto sarebbe stato realizzato da personale interno allo stesso ufficio.

Intanto, recentemente, anche “Legambiente Calabria” condividendo l’allarme suscitato dalla diffusione sui mass media di alcuni rendering del progetto preliminare di consolidamento e di restauro della Abbazia aveva criticato gli stessi lavori.

“Appare evidente che qualsiasi intervento di restauro e di recupero da prevedersi e progettarsi in relazione all’Abbazia di Corazzo deve rispettarne la bellezza ed il grande valore paesaggistico, architettonico e artistico del sito” aveva dichiarato negli scorsi giorni Anna Parretta, presidente calabrese della Legambiente chiedendo anch’essa l’accesso agli atti per tentare di capire cosa stia succedendo a Carlopoli ed alla sua famosa abbazia.

Francesco Rizza

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