Mafia, mafiosità ed arresti a Petilia Policastro ed altrove.

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  Hai visto? Hai sentito? Quanti sono? chi sono? In una fredda mattina di gennaio, Petilia si riscopre purtroppo ancora territorio a densità mafiosa; per gli arresti a cura del Comando provinciale dei Carabinieri di 12 persone, accusate di associazione mafiosa. Alcuni degli arrestati risultano residenti a Crotone e Cotronei, ma la gran parte di loro vivono nella Cittadina dell’Alto Marchesato Crotonese ed  in  quella frazione di Pagliarelle che, a cavallo degli anni ’70 e ’90, è stata insanguinata da una feroce faida che ha quasi sterminato due famiglie contrapposte cui apparteneva anche Lea Garofalo la   celebre donna coraggio diventata,  per il suo coraggio e per il suo truce omicidio, un’icona nazionale  della lotta alla mafia.       

  Da più lustri, per fortuna, a Petilia Policastro non si spara più nelle strade cittadine con la frequenza di prima, ma guai a pensare che il peggio sia passato.  Prova di questo, i numerosi casi di lupara bianca, una decina almeno negli ultimi lustri,  di cui non si riesce a capire nulla. Ad uno di questi, quello di Massimo Vona, sembrano collegati alcuni degli ultimi fermi. Almeno i suoi resti saranno restituiti alla famiglia?                                                                                                                    

Le sirene della Benemerita hanno iniziato a strillare, interrompendo il rumore della pioggia e le violente folate di vento, verso le 4 del mattino attraversando più volte il Centro cittadino sino alle 7,30 e, successivamente, con minore intensità.  Già intorno alle 8,00  la notizia degli arresti  era di dominio pubblico ed  al centro del confronto, anche se fatto sottovoce, nei primi copanelli di persone nelle strade cittadine ed  in quella piazza Filottete  mega garace all’aperto con  le macchine  parcheggiate per più ore  in ogni dove. Anche all’ombra di uno dei pochi segnali verticali di “Stop” sopravvissuti nel Centro cittadino. “Prima o poi qualche Amministrazione comunale – commenta ironicamente ma non tanto qualcuno relativamente allo stesso stop- avrà almeno il coraggio civico di rimuoverlo!”. Quella dei parcheggi in seconda e tripla fila, d’altronde, è una prassi consolidate nella cittadina dell’ alto Marchesato crotonese figlia non tanto o non solo dalla carenza di Vigili Urbani, ma di quell’anomia generalizzata che sembra aver impermeato ampi settori della società cittadina.                                                                           

“Quando si sconfiggerà la mafia?”: a metà degli anni ’80 quando sotto la presidenza di Elena Bettonelli lo Scientifico “Raffaele Lombardo Satriani” visse probabilmente il maggiore periodo di vivacità socio culturale anche fuori dalle proprie aule, fu questa la domanda  che uno studente rivolse allo scrittore Saverio Strati illustre ospite delle anguste aule ricavate nello storico Palazzo “Castagnino”.  L’anziano intellettuale non si scompose per nulla alla domanda che poteva sembrare retorica ma non lo era.  “Sconfiggeremo la mafia – rispose – quando faremo la fila all’ufficio postale senza fare i furbi tentando prepotentemente di passare davanti agli altri”.                                                                                                                      

Analogo il messaggio che, ad un’altra generazione di giovani, ha rivolto don Luigi Ciotti nella prima edizione della Giornata del Coraggio Femminile fortemente voluta dal sindaco Amedeo Nicolazzi nel 2014, emozionandola ed intrattenemdola  su quel  discrimine, spesso labilissimo, che separa mafia e mafiosità.                                                                                                                        

A distanza di anni da quella storica e soleggiata mattinata di maggio, sono ancora gli adolescenti ed i giovani, la cui fragilità sfocia più volte in quel bullismo di cui abbiamo più volte scritto, a dover essere al centro delle maggior attenzioni da parte delle scuole , delle altre agenzie educative comprese le parrocchie e le numerose associazioni operanti nel territorio cittadino  se veramente si vuole sconfiggere quell’ anti stato ancora forte a tal punto che per molti i Carabinieri continuano ad essere “Sbirri” ed i commenti alle operazioni anti mafia restano relativamente pochi    nei social network come Facebook che, abitualmente, registra anche a Petilia Policastro  numerosi leoni e leonesse da tastiera su tematiche fra le più varie.

Francesco Rizza

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