Macerata Campania: il culto di Sant’Antonio abate candidato a bene dell’Unesco

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È una festa che affonda le sue radici nell’allto merioevo quando in tutta l’Italia meridionale mise radici in quel sostrato pagano rappresentato dal culto di Demetra e Persefone e potrebbe diventare un nuovo bene immateriale dell’Unesco in terra campana.
Stiamo parlando dell’appuntamento liturgico di Macerata Campania con Sant’Antonio Abate evento che nella settimana dei festeggiamenti in gennaio calamita l’attenzione di tutti i cittadini impegnati tutto l’anno nella preparazione dei carri, ma anche i residenti dei comuni vicini, come Portico di Caserta.


Da una nota dell’ansa si apprende che la candidatura è supportata da un rogetto dell’Università della Campana Luigi Vanvitelli e ai fondi della Regione. Ultimo step del progetto è stato il convegno “La Festa di Sant’Antuono a Macerata Campania, tra tradizione e reinterpretazione”, curato dall’Ateneo e frutto della collaborazione con il Comune di Macerata Campania e l’associazione “Sant’Antuono & le Battuglie di Pastellessa”, ong accreditata dall’Unesco.


“Creammo un gruppo di lavoro – spiega l’università – affidando il Coordinamento Scientifico alla professoressa Claudia Santi, docente di Storia delle religioni e antropologa, e il nostro progetto sulla Festa di Sant’Antuono è stato ammesso, ricevendo un finanziamento di 160mila euro. Grazie all’impegno del gruppo di ricerca formato dai professori Giulio Sodano, Riccardo Lattuada e Almerinda Di Benedetto per l’ambito storico e storico-artistico, del professor Domenico Proietti per quello linguistico e del professor Daniele Solvi per l’ambito letterario-agiografico, sono state così realizzate tutte le attività programmate per la presentazione della candidatura”.
Francesco Rizza

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