La riforma elettorale ricosce la provincia della Magna Grecia.

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La provincia della Magna Grecia non è stata ancora istituta, ma la riforma elettorale collegata al taglio dei parlamentari sembra già tenere conto della nuova entità geografica. Nelle ultime settimane, infatti, sono stati ridisegnati i nuovi collegi elettorali per Camera e Senato , ed in attesa di una legge elettorale che dovrebbe andare oltre al superamento dei collegi stessi.


Si è proceduto ad un assemblamento degli ex otto collegi camerali e quattro senatoriali con cui il “Rosatellum” aveva suddiviso la Regione. Cinque i nuovi collegi uninominali per la Camera dei Deputati con popolazione media di 391 mila abitanti,e due per il senato con una media di 980mila abitanti. In riferimento all’area Jonica, si formalizza all’incirca il disegno che ingloba le popolazioni del Crotoniate e della Sibaritide accomunate dalle medesime problematiche, afflitte dalla dipendenza al centralismo dei capoluoghi storici ma parimenti, potenzialmente, vincenti in un processo di comune riscatto e dignità.
Esprime soddisfazione per questo, il movimento per la provincia della Magna Grecia secondo cui questa evoluzione porterà, giocoforza, i prossimi equilibri jonici non più alle avvezze direttrici Catanzaro-Crotone e Cosenza-Sibari, ma incontro l’assett Sibari-Crotone che si proporrà come nuovo potenziale vettore degli equilibri del neo designato collegio, ponendosi lo stesso in una posizione baricentrica a tutto lo stabilito, nuovo, perimetro collegiale. Per ironia della sorte, si materializza, nel nuovo collegio, l’originaria idea della provincia di Crotone, che avrebbe dovuto contenere anche il comune di San Giovanni in Fiore, e la mai realizzata Provincia della Sibaritide e del Pollino, unite in un processo demografico di dignità e pariteticamente equiparato agli altri ambiti della Regione.


Non è un caso, che come Comitato, sin dalle prime ore abbiamo combattuto una battaglia di sensibilizzazione e presa di coscienza circa il latente abbandono in cui la Sibaritide ed il Crotoniate, storicamente sono state lasciati. Ora si palesa la possibilità di poter uscire dallo stato di periferia in cui le due piccole aree erano state relegate e soprattutto la reale capacità di poter decidere, in loco, le locali candidature, senza demandare il tutto ai desiderata degli apparati centralisti di Cosenza e Catanzaro.


“Adesso – si evidenzia nella nota – sta a noi ed alla nostra capacità di Crotoniati e Sibariti, riuscire ad esprimere tutto il potenziale Jonico esigendo il rispetto che un’area di oltre 410mila abitanti dovrà necessariamente pretendere. Inoltre, se solo questa suddivisone, o similare, fosse stata attuata anche nella definizione dei collegi per le elezioni regionali, oggi non ci ritroveremo a vivere in un ente superiore, storicamente governato e gestito a tre teste. L’area Jonica riuscirebbe a portare in seno al consiglio un numero non inferiore rispetto a 6 unità a differenza delle 2/3 che cumulativamemte, Sibaritide e Crotoniatide eleggono come loro rappresentanza. Impariamo pertanto a conoscere quelli che saranno i nuovi confini, conoscendo le problematiche che gli stessi affliggono e lanciamoci in questa nuova esperienza, sperando nel riscatto dell’area”
Francesco Rizza

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