La Calabria in ritardo con apertura delle scuole. Esprimono preoccupazione i Sindacati confederali.

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A pochi giorni dall’inizio dell’ anno scolastico in Calabria la scuola non è pronta alla ripartenza ed ad offrire una situazione almeno normale ai propri allievi, al corpo docente ed al restante personale. Questo, almeno, è il pensiero dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil che, in una conferenza stampa tenutasi a Lamezia Terme hanno evidenziato tutte le criticità riscontrate nel settore. A detta degli stessi sindacati, l’emergenza covid assume nella situazione scolastica calabrese solo un aspetto marginale. Carenza di personale, pari al 50% del fabbisogno, inadeguatezza di buona parte dei plessi, dei trasporti e della sicurezza sanitaria: sono queste alcune delle problematicità sottolineate dai Sindacati confederali .

Tonino Russo, segretario generale della Cisl Calabria, evidenzia da parte sua  come “la scuola stia vivendo un momento di grande difficolta’, aggravata dall’emergenza Covid. Noi reclamiamo due aspetti: il primo e’ quello infrastrutturale, perche’ la Calabria ha la gran parte delle strutture non a norma nonostante sia partita in anticipo rispetto ad altre realta’, e questo ovviamente comporta problemi di spazi e di efficienza strutturale. Il secondo aspetto, altrettanto preoccupante, e’ la carenza di personale in Calabria, se si considera che su 1.670 posti messi a bando sono coperti solo 800, e – aggiunge Russo – le cose vanno peggio per il sostegno, dove c’e’ una copertura di solo il 20%. Al governo nazionale e a quello regionale chiediamo un confronto immediato su questi temi e soprattutto chiediamo risposte concrete alle nostre richieste”.

Per Mimmo Denaro, segretario regionale della Flc Cgil,   “la Calabria, che gia’ deve recuperare tanto tempo perso, e’ in ritardo su tanti aspetti, nonostante i tavoli tecnici con la Regione e l’Ufficio scolastico regionale c’e’ ancora la necessita’ di avere certezze sui trasporti e sui presidi sanitari, che sono due degli elementi fondamentali per la ripresa della scuola in presenza e in sicurezza e sono ancora due ostacoli seri e irrisolti. Mi soffermo in particolare – prosegue Denaro – sulla bassa affluenza dei docenti calabresi nel sottoporsi ai test sierologici: in Calabria siamo intorno al 20%, una percentuale inaspettata e chiaramente insufficiente a garantire una ripartenza in sicurezza”

“Un altro problema ancora sul tappeto – aggiunge Denaro –  e’ quello degli spazi, rispetti ai quali va trovata una soluzione definitiva, non limitata solo al prossimo anno scolastico. Al governo nazionale chiediamo un ministero all’altezza, come finora non e’ stato, mentre al governo regionale chiediamo maggiore impegno sul piano anche strategico: a esempio l’utilizzo dei fondi strutturali potrebbe essere una soluzione a tanti problemi”.

A nome della Uil, il Paolo Pizzo, segretario regionale della Uil Scuola Paolo Pizzo osserva come  “la grande preoccupazione, condivisa da tutte le organizzazioni sindacali, perche’ i tavoli regionali sulla scuola non hanno dato finora gli esiti che speravamo, con nodi ancora da sbrogliare come trasporti e sanita’, per non parlare delle criticita’ sul fronte della carenza del personale scolastico: noi abbiamo chiesto che questo personale sia stabile perche’ solo cosi’ si puo’ garantire anche l’aspetto dello sdoppiamento delle aule, ma ancora non vediamo risposte su questo. Cosi’ come – conclude Pizzo – resta sul tappeto la problematica dei test sierologici, alla luce dell’ostracismo, giusto o sbagliato che sia, di molti medici: rilanciamo la nostra proposta di allestire tendostrutture anche all’esterno degli istituti scolastici”.  Francesco Rizza

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