Il quarantovenne Mimmo Rizza morto a Petilia Policastro aspettando un’autombulanza. A quando sanità e viabilità degne di questo modo nel Marchesato crotonese?

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C’è aria di protesta per l’improvvisa morte di Domenico Rizza, commerciante e padre di famiglia morto a soli 49 anni a Petilia Policastro per un malore in attesa che un’autombulanza arrivasse  almeno per capire se c’era la possibilità di dargli una mano. Si muore ancora così nel 2021 in quella “terra di nessuno” che è ormai il Marchesato crotonese. Il suo corpo è da ieri nell’obitorio dell’Ospedale di Crotone dove subirà l’autopsia per capire se nella sua morte ci sono delle colpe. Il suo spirito,  da Cristiani ne siamo certi, già aleggia nelle nuvole dispensando sorrisi come ha sempre fatto.

Senza strade, senza lavoro, senza diritti sanitari minimi garantiti con il Presidio sanitario di Campizzi nel territorio di Mesoraca dove lavorano  decine di impiegati amministrativi e pochissimi medici ed infermieri e che oggi, 5 novembre, ha ospitato l’ennesima manifestazione per chiedere almeno l’apertura dello sportello del tiket che anche per  poche ore, negli scorsi giorni, ha sospeso le proprie attività mentre la politica ciancia da più anni sull’imminente apertura di una “Casa della Salute” che, almeno dovrebbe garantire un “Pronto Soccorso”.

Se questa è la situazione generale nell’Entroterra crotonese, quella di Petilia è ancora più grave. Come in altri centri della Provincia un week end e l’altro pure manca il servizio della guardia medica e gli ultimo medici di base andati in pensione , come il dott. Bruno Cortese, non sono stati ancora sostituiti con molti pazienti fra I loro ex student che non sanno a che “Santo”  votarsi che gli altri medici di base avrebbero già ricevuto un numero Massimo di assistiti e non sono nelle condizioni di accettarne altri.

La  morte improvvisa di Domenico, conosciuto da tutti come Mimmo, è stata anticipate da alcune settimane da quella di Carlo Miletta che di anni ne aveva 64 ed è morto, probabilmente per un altro infarto in un’auto rivata di alcuni famigliari che tentavano di portarlo nell’Ospedal più vicino: quello di Crotone che da Petilia dista 45 Km e circa 300 curve.

Intanto la “Strada del Petilino”, una bretella di neppure 15 Km che accorcerebbe la distanza fra Petilia e Crotone aspetta da anni di essere inaugurate. Vero è che nella sua realizzazione si sono registrati numerosi problemi ed altrettanti ritardi ma è pur vero che alla sua realizzazione non serviva nessun’opera di alta ingegneria (ad essere precisi neppure una galleria) e le frane che si sono registrate nel cantiere non giustificano gli oltri 2 milioni di euro fino ad ora spesi in deu cantieri aperti nel 2004.

Intanto la gente continua a morire mentre, come cantava De André  “ lo Stato che fa? Si costerna, s’indigna, s’impegna poi getta la spugna con gran dignità” . Intanto, su Fb, relativamente a Petilia Policastro,  come dicevamo, si registra la rabbia della popolazione; in molti si augurano . Riusciranno le Istituzioni locali a “monetizzare” questa delusione per chiedere allo Stato ed al neo presidente della Regione divenuto da poche ore “Commissario” per la sanità calabrese di iniziare a programmare quegli interventi che consentino nel Marchesato crotnese ad altri  Domenico di non morire?

Francesco Rizza

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