Il ponte sullo stretto di Messina: “struttura indispensabile”. Incontro a Villa San Giovanni di Parlamentari calabresi e siciliani

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su whatsapp

La necessità del ponte sullo stretto di Messina al centro di un incontro che, a Villa San Giovanni, si è svolto fra numerosi dei Parlamentari calabresi e siciliani. Presente, fra gli altri, il presidente regionale facente Funzioni Nino Spirlì ed il vice presidente della regione Sicilia Gaetano Armao. I partecipanti all’incontro hanno stilato un documento, intitolato   “Progetti per il sud e ponte sullo Stretto”, che sarà consegnato al presidente del Consiglio Mario Draghi e al suo Governo.

 La querelle relativa al Ponte sullo Stretto è ritornata attuale nelle ultime settimane. Fra le altre cose, un’altra importante iniziativa è stata rappresentata da un altro documento invitato al Governo nazionale da parte di una decina di Associazioni ambientali che richiedevano il

rilancio del progetto del ponte sullo Stretto di Messina, abbandonato nel 2013, e alla richiesta che l’intervento venga inserito nel PNRR. Le associazioni intervengono, anche, a sostegno della posizione del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile Enrico Giovannini che sta valutando le alternative sull’attraversamento dello Stretto sino all’opzione zero. 

Per Marco Siclari, senatore di Forza Italia che ha promosso l’incontro, si è trattato di una “giornata storica” che coinvolge “per la prima volta nella storia i parlamentari di Calabria e Sicilia di qualunque colore politico”.

“L’urgenza e la necessità di costruire il ponte – a detta di Spirlì – non è locale, è un dovere europeo. Questo ponte – a detta del Presidente facente funzione – non è un piccolo ponte fra due Regioni italiane. E’ il ponte d’Europa: un biglietto da visita che l’Europa deve presentare al mondo”.

“Lo abbiamo detto  e lo faremo”: questa la promessa di Armao. “Non daranno l’intesa sul decreto legge relativo al fondo complementare se non c’è il ponte o un’adeguata assicurazione che con fondi  immediatamente disponibili a seguito non ci sia il ponte: o adesso o mai più!”.

 Come ha ricordato Domenico Furguele (Lega) “si parla da 40 anni di questa grande opera che, se posta in essere, sarebbe la più grande del mondo, però mai come nell’ultimo periodo c’è un’attenzione così concreta”.

 “Siamo qui – ha aggiunto Enza Bruno Bossio (Pd)  non in nome dei partiti ma del Sud. Non era scontato ad inizio della legislatura che arrivassimo oggi con il Ricovery con 11,2 miliardi di investimenti in dieci anni sull’alta velocità e con una discussione apertissima sull’attraversamento stabile dello Stretto”.

Avviare e realizzare il Ponte sullo Stretto non è solo in se un’opera dalla portata storica. La sua realizzazione, infatti, non avesse molto senso se accanto alla sua costruzione non si programmassero congiuntamente altri interventi strutturali sulle ferrovie e le grosse arterie stradali che nelle due Regioni dell’Italia meridionale aspettano da troppo tempo quegli ammodernamenti necessari in uno Stato civile, anche per superare quel gap esistente fra la viabilità in altre Regioni, la Calabria e la Sicilia.

Francesco Rizza

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp