Il ponte sullo stretto di Messina? Dedichiamolo a San Francesco da Paola.

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Il ponte sullo stretto di Messina è tornato al centro del confronto politico nazionale, anche questa volta non è scontato che si realizzi, ma c’è già qualcuno che ha già proposto un possibile titolo per la sua intitolazione, quella a San Francesco da Paola che oltre ad essere molto amato in Calabria ed in Sicilia è anche il patrono della gente di mare. La proposta di dedicare a San Francesco da Paola il ponte sullo stretto è stata lanciata dal Correttore dei Minimi, la famiglia monastica fondata dall’ Eremita paolano padre Francesco Trebisonda.


Che senso ha parlare del nome di un’opera che ancora è lontana dall’essere avviata? Ha senso, perché intitolarlo a San Francesco di Paola significherebbe rimarcare con forza un concetto fondamentale: l’Europa ha radici cristiane e queste devono essere la base dell’Europa che verrà. Un’unione di popoli dove a prevalere sia la solidarietà, dove nessuno sia lasciato solo o indietro. Un’Europa che possa seguire lo spirito del Santo Patrono di Calabria.
Se secondo i Fioretti del Santo paolano, lo stesso avrebbe attraversato lo stretto di Messina insieme ad un paio di confratelli sul proprio mantello, il patrocinio di San Francesco da Paola sulle genti di mare ha motivazioni più ampie.


Papa Pio XII ha recepito una lunga tradizione, di riconoscenza e di affetto della gente di mari verso il Santo, che operò numerosi prodigi in favore dei pescatori. A prescindere dell’attraversamento dello stretto sul proprio mantello, occorre ricordare altre tradizioni come quelle dei lunghi viaggi dell’eremita sul mare – dalla Calabria a Bormes in Francia – e come spesso si servisse di un barcone per trasportare il legname per la costruzione dei suoi romitori.
Quanti pescatori si portavano da Francesco, offrendo del pesce per i suoi frati – il Biografo anonimo riferisce alcuni episodi – o iniziando una tradizione – in parte ancora praticata – come l’offerta del primo tonno a San Francesco oppure, come oggi avviene in alcune delle nostre comunità, dando gratuitamente il pesce ai figli del Santo. C’è nel mondo dei pescatori la certezza che è il Santo che facilita una buona pesca, l’unico che è loro accanto nelle lunghe ore di attesa e di difficile lavoro.


Un un territorio orograficamente difficile come lo stretto fra la Calabria e la Sicilia in cui una delle leggende più note è quella di Scila e Cariddi, mentre la politica nazionale nonostante un confronto che dura da decenni non è in grado di chiudere un accordo per avviare i cantieri, forse toccherà al Santo paolano abbreviare i tempi del confronto e delle decisioni? Vogliamo immaginare che i Santi abbiano altre motivazioni per decidere il proprio intervento, eppure la sfida a San Francesco da Paola è stata lanciata.

Francesco Rizza

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