Il palazzo della Giunta intitolato a Jole Santelli? C’è chi dice no!

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Intitolazione del palazzo regionale a Jole Santelli, prima presidente donna della regione Calabria morta a meno di un anno dall’ elezione, c’è chi dice no. Se anche i ampi settori della società ivile la decisione della Giunta reginale del facente fuznioni Nino Sperì è sembrata frettolosa e desierosa di cavalcare l’emotività del momento; una prima presa di posizione che si regitra è quella de “Osservatorio del decoro urbano di Catanzaro” che con un comunicato stampa entra nel merito e nel metodo della scelta. “L’intitolazione di un edificio pubblico, addirittura quello della massima espressione della politica regionale – si spiega nella nota – non è materia che può essere affidata all’emotività e, pur compenetrandoci nel cordoglio per la prematura scomparsa dell’on. Santelli, stroncata tra le mura domestiche da un male inesorabile, crediamo che sia giusto riportare l’argomento entro il suo naturale alveo”.

“Edifici di questo rango si intitolano a chi ha fatto la storia oppure si battezzano nel nome di significativi valori di identità territoriale, ed è per queste motivazioni che in Sicilia l’Assemblea e la Giunta hanno sede nel Palazzo dei Normanni e in quello d’Orleans, che in Lombardia i cittadini hanno optato, con un concorso on-line, per la denominazione orgogliosa di Palazzo Lombardia, che in Abruzzo il moderno edificio dell’Aquila è stato dedicato al letterato abruzzese Ignazio Silone, e potremmo continuare con altri esempi, compreso quello dell’edificio del Consiglio Regionale a Reggio Calabria, intitolato al filosofo stilese Tommaso Campanella. Sappiamo che quanto stiamo sostenendo può correre il rischio di essere strumentalizzato, ma non possiamo assolutamente tacere di fronte all’eventualità che il Palazzo della Giunta Regionale di Catanzaro, la casa di tutti i calabresi di ogni orientamento politico, diventi Palazzo Santelli e non, invece, Palazzo degli Itali, la cui prima richiesta di intitolazione è stata ufficializzata dal Comune di Catanzaro agli organismi regionali fin dal lontano 2015, dopo essere stata scelta dai calabresi con una consultazione popolare sul web. E che è stata reiterata in occasione dell’inaugurazione del Palazzo della Giunta nel gennaio 2016”.

“In quell’occasione – si aggiunge nella nota – il Sindaco Abramo, auspicando che il maestoso edificio potesse essere percepito da tutti i calabresi come simbolo dell’unità regionale e della fine di tutti i campanilismi, espose al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’alto valore simbolico che racchiudeva quella intitolazione. Egli disse, nella sua qualità di Sindaco della città Capoluogo di Regione, che nel sito sul quale si erge il Palazzo Regionale erano le radici del nome Italia, che quel lembo di terra che divide i Golfi di Sant’Eufemia e Squillace, come riportano molte fonti dell’antichità, era la terra degli Itali, il popolo che adorava il totem-vitello. Che un “re Italo” avrebbe, secondo la leggenda, guidato gli Enotri, indiscussi dominatori della parte meridionale dell’attuale Calabria. Che il nome Italia si sarebbe poi esteso, man mano, a tutta la Penisola, con l’avanzare della conquista romana. Non disse, ma lo aggiungiamo noi, che per tutti quei motivi, così carichi di suggestioni e alti significati, “Palazzo degli Itali” sarebbe diventato simbolo dell’unità tra tutti i calabresi, in quanto ubicato nell’istmo di Catanzaro dove re Italo diede inizio alla prima forma di società stanziale, piantando il seme da cui germogliarono le primordiali idee di unificazione, condivisione, fratellanza e, soprattutto, di identificazione di un popolo con un determinato territorio”.

Francesco Rizza

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