Il nostro trentunesimo numero, sul’istimo di Marcellinara, a disposizione dei propri lettori.

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In distribuzione nelle edicole calabresi, ma anche nel nostro portale web www.ilcalabrone.info, il numero 31 del periodico di promozione culturale e cultura “Il CalabrOne” edito dalla Casa editrice “Publigrafic” e dedicato all’istimo di Marcellinara dove sarebbe nato, secondo la mitologia\ il toponimo ‘Italia”.


Lo stesso nome, come richiama Gianni De Simone ideatore della rivista nel proprio editoriale, da Italo un Re che dominava su un popolo che viveva nei pressi dell’istimo più stretto della Penisola dove Jonio e Tirreno quasi si abbracciano che adoravano i Vitelli. Sino al quinto secolo avanti Cristo lo stesso nome denominava la sola Calabria, ma con il trascorrere del tempo lo stesso nome finì col definire l’intera Penisola.


Numerosi gli approfondimenti stesso territorio preceduto da una introduzione di Luigi Capozza saggista e collaboratore della rivista, di Francesco Cosco che ha descritto, da glottologo, la varietà dialettale, di Ulderico Nisticò e Rita Cardamone che hanno neescitto i miti ed i monumenti del territorio, Ciro Romano che ha descritto, per Dipodi, i culti in onore della Madonna e di Sant’Antonio, di Lia Grisolia che ha scritto i baccanali ed il borgo di Titolo ed il direttore Francesco Rizza che fra le altre cose ha illustrato la biografia di Vittorio Butera, il poeta più celebre dell’area del Reventino.


Intorno allo speciale, anche questa volta, sono state impaginate alcune rubriche come gli “scritti corsari” di Carmelo Tucci, la botanica a cura di Pino Scazo, la micologia a cura di Carmine Levato.


Mentre, a partire dalle prossime settimane, la Publigrafic è pronta a proporre ai propri clienti alcune sorprese, il prossimo speciale previsto per la prossima primavera dovrebbe essere dedicato alla Valle dell’Esaro nell’alto Jonio cosentino: un altro territorio calabrese da sempre antropizzato che, certamente, merita di essere conosciuto.
Francesco Rizza

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