
Ultime notizie
E’ ufficiale: il premio nobel per la letteratura è stato assegnato allo scrittore tanzaniano Abdulrazak Gurnah. Nato a Zanzibar nel 1948, lo stesso scrittore è autore di dieci romanzi in quarant’anni di carriera, tra cui Paradise (1994) Sulle rive del mare (2002) e Il disertore (2005), unico titolo tradotto in italiano per Garzanti.
L’Accademia svedese che attribuisce i Nobel ha inteso premiare Gurnah per la “sua intransigente capacità di penetrare con pietà e senza compromessi negli effetti del colonialismo e nel destino dei rifugiati, nel divario tra culture e continenti”.
Divario conosciuto anche per esperienza personale. Gurnah, infatti, è cittadino del mondo essendosi trasferito in Gran Bretagna da studente nel 1968 e decidendo di rimanervi insegnando letteratura all’Università del Kent”.
Venendo alle sue opere, i suoi primi tre romanzi, Memory of Departure (1987), Pilgrims Way (1988) e Dottie (1990) documentano l’esperienza degli immigrati nella Gran Bretagna contemporanea da differenti prospettive individuali. Il suo quarto romanzo, Paradise (1994), è ambientato nell’Africa orientale coloniale durante la prima guerra mondiale ed è stato selezionato per il Booker Prize for Fiction.
Admiring Silence (1996) racconta la storia di un giovane che lascia Zanzibar ed emigra in Inghilterra dove si sposa e diventa insegnante a cui fa seguito il ritorno nel suo paese natale 20 anni dopo. Dal mare (2001) è narrato in prima persona da Saleh Omar, un anziano richiedente asilo che vive in una cittadina di mare inglese.
Il suo ultimo romanzo s’intitola Afterlives è del 2020 e tratta un argomento insolita nella letteratura postcoloniale di cui la poetica e l’approccio politico di Gurnah fanno parte: gli atti di resistenza all’occupazione coloniale tedesca in Africa orientale nei primi del Novecento.
Francesco Rizza
© 2020, Il Calabrone - News Magazine. Tutti i diritti riservati. P.Iva:IT01884870799 | Privacy Policy | Cookie Policy