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Il Passo del Brennero è un valico alpino che collega Italia ed Austria ed ha un’altitudine media vicina ai 1300 metri sul livello del mare. Nel versante italiano dista 80 chilometri da Bolzano, in Alto Adige e rappresenta uno dei collegamenti più importanti fra le Nazioni del Nord Europa e l’Italia. Pagliarelle è un borgo situato nei pressi del Parco Nazionale della Sila, in provincia di Crotone. Ha circa 1300 abitanti. Nel giugno del 2016 è stata definita dall’ Amministrazione comunale di Petilia Policastro, comune di cui fa’ parte, “Borgo dei Minatori” per i numerosi suoi figli che lavorano da più lustri nelle gallerie.
Nell’ agosto del 2018, principalmente grazie all’ associazione “Nel Cuore Solo Petilia” di cui sono presidente che si è fatta organizzatrice dell’iniziativa, Petilia Policastro ha deciso di gemellarsi con un altro Comune silano, Parenti, da dove fra la fine del 1700 e gli inizi di del 1800 sono arrivati i primi abitanti di Pagliarelle. Fu proprio allora che, al termine di una ricerca documentaria che sto proseguendo, come associazione abbiamo pubblicato il primo quaderno storico relativo alla nascita di Pagliarelle.
Nelle ultime settimane, l’ Alto Adige e Pagliarelle sono, purtroppo, unite dalla pandemia del Covid 19 che ha infettato alcuni Minatori di Pagliarelle che lavorano in alcune gallerie del Brennero. Come cronista ho dovuto documentare la situazione, riportando la dichiarazione del sindaco di Petilia Policastro Amedeo Nicolazzi che chiedeva ai responsabili delle gallerie del Brennero una maggiore attenzione nei confronti dei propri Minatori; compresi quelli originari di Pagliarelle.
Fra le altre cose scrivevo, nel n° 84 de “Il Crotonese” (30 ottobre 2020) riferendomi alla situazione venutasi a creare che “evidentemente, la situazione che si è venuta a creare nelle gallerie del Brennero invita tutti alla cautela, ma certamente non giustifica la “caccia agli untori” che si starebbe attuando a Pagliarelle e che sino ad oggi è andata fiera dei propri lavoratori impegnati in mezza Europa in lavori usiranti. Quando ogni tre settimane toccano loro alcuni giorni di riposo e, legittimamente, decidono di tornare a casa nessuno dovrebbe guardarli con “occhi torvi” come starebbe succedendo; almeno alla luce del fatto che quasi l’80% dell’economia della stessa Frazione si basa sui loro stipendi”. Di ciò che ho scritto, neanche questa volta, rinnego una virgola o una sillaba.
Escludendo ogni “retro pensiero” o “retro motivo”, certamente legittimo ma spesso di cattivo gusto, veramente non riesco a capire cosa ci sia di offensivo nel citato articolo nei confronti dei minatori e su quali basi, razionali, qualcuno abbia potuto attribuire al sottoscritto la definizione di “untori” per i Minatori di Pagliarelle. Evidentemente anche il rancore è un sentimento umano e quindi naturale, ma al netto di ingiurie la “guerra virtuale” scatenata nuovamente nei miei confronti nei social mi ha costretto a presentare presso i Carabinieri una querela per diffamazione on line nei confronti di un iscritto di Facebook che ha scritto schifezze nei miei confronti e del giornale con cui scrivo non essendo ne minatore, ne figlio di minatore o parente di minatore. A che scopo?
Nella campagna denigratoria di cui ancora a distanza di un paio di giorni su Facebook ho riscontrato ancora una volta la “sindrome del fucile puntato” nei miei confronti da parte di una parte politica e, particolarmente di una famiglia che spesso usano termini ingiuriosi nei confronti miei e del giornale su cui scrivo.
Non appena il Covid smetterà di farci paura sono pronto a salire a Pagliarelle sia per inaugurare con Angela, Monica ed altri amici di “Nel Cuore Solo Petilia” un centro di aggregazione con annessa palestra per la terza età; sperando di poter realizzare anche quest’anno la sera del 12 dicembre “ ‘A Focara ‘e Santa Lucia” arrivata alla quarta edizione con la quale, nonostante la scarsa collaborazione di tanti stiamo tentando di recuperare e mantenere viva una tradizione storica di Pagliarelle. Certamente nessuno toglierà Pagliarelle, i suoi minatori e nessun angolo del mondo dal mio cuore.
Francesco Rizza
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