Roccella Ionica: Michele Affidato realizza la nuova corona per la B.V.M. Addolorata.

Ultime notizie
Inizierà il 24 settembre e si concluderà il 12 giugno, l’anno scolastico 2020-2021 in Calabria. E’ quanto ha stabilito il presidente della Regione Calabria Jole Santelli che ha firmato un decreto con il quale stabilisce l’avvio del prossimo anno scolastico. L’apertura, dunque, sarà il 24 settembre per le scuole dell’infanzia, del primo ciclo e del secondo ciclo di istruzione appartenenti al sistema di istruzione, ivi compresi i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti. Il termine delle lezioni, invece, è fissato per il 12 giugno 2021 mentre quello delle attività educative per la scuola dell’infanzia è fissato per il giorno 30 Giugno 2021.
Le ultime settimane sono state impegnate per le Provincie, responsabili per le scuole Superiori, e per i Comuni responsabili per le scuole dell’obbligo a mettere in campo le decisioni necessarie, diramate dal Miur, per fronteggiare il Covid. In molti Comuni mancano le aule, ma alla fine ed alla meglio peggio, tutto sembra quasi pronto.
Intervenendo sul tema, Mimmo Denaro responsabile regionale della Cgil evidenzia come “c’è grande attesa, grande preoccupazione, ma c’è anche tanta voglia di ritornare alla “normalità” in un contesto completamente stravolto e mutato dalla grave crisi sanitaria globale. Non sarà un anno semplice, anzi. Una ripartenza che non può certo avvenire da “dove c’eravamo lasciati” si mesi fa. Tutto ciò si presenterà ai nostri occhi come qualcosa di nuovo e mai vissuto o sperimentato fino ad ora. È questa la grande novità; è questa la grande sfida che ci aspetta. Sono sicuro che nonostante le grandi e storiche criticità che la scuola da sempre vive, in modo particolare nella nostra regione, l’impegno di tutta la comunità educante, chiamata come non mai ad un profondo senso di responsabilità, riuscirà ad assolvere il grande compito che deve assolvere”.
Nel Crotonese, dove i problemi strutturali sembrano maggiori rispetto ad altri territori provinciali, in un recente incontro, quelle dei percorsi formativi e della sorveglianza sanitaria nelle scuole sono state le richieste dei sindacati all’ Azienda sanitaria provinciale. Il direttore generale facente funzioni, Francesco Masciari, comunica con un proprio comunicato stampa che di aver dato “piena disponibilità dell’Asp all’attivazione di percorsi formativi dedicati alla prevenzione Covid-19 nelle scuole, nonché all’attivazione di un sistema di sorveglianza sanitaria presso gli istituti scolastici, mediante l’utilizzo di personale aziendale”.
Masciari ha precisato, inoltre, che “le suddette attività – questa la promessa di Masciari – verrebbero rese dall’Asp a titolo gratuito e in spirito di collaborazione con l’istituzione scolastico”, invitando “le parti sindacali ad attivarsi presso le competenti istituzioni scolastiche provinciali, al fine di verificare – si legge ancora nella nota – le concrete possibilità di realizzare quanto proposto”.
“Fateci fare scuola nei beni confiscati alla ‘ndrangheta”. Lo ha proposto, nel Capoluogo pitagorico Rosario Pio Macrì, presidente della Consulta studentesca provinciale per far fronte alla carenza di spazi nelle scuole nel territorio dove, secondo i dati forniti dall’Ufficio scolastico regionale, per ottemperare alle misure anti covid mancano 200 aule per 1.270 studenti. La proposta prevede anche la possibilità di fare lezione “nelle strutture sportive, ma anche nei vecchi plessi della provincia in disuso, quelli che hanno chiuso battenti per carenza di alunni”.
“Siamo consapevoli che non sarà la scuola che conosciamo, ci aspetta il distanziamento sociale, gli scaglionamenti, le mascherine. Ben venga tutto, però, pur di tornare ad esercitare la nostra libertà, perché andare a scuola come ha detto il presidente Mattarella vuol dire esercitare la nostra libertà”.Francesco Rizza
© 2020, Il Calabrone - News Magazine. Tutti i diritti riservati. P.Iva:IT01884870799 | Privacy Policy | Cookie Policy