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Cambio di diretori nei Parchi archeologici e nei Musei italiani. Al Parco archeologico di Sibari il nuovo direttore è Filippo Demma, archeologo del Mibact già con responsabilità direttive presso il Parco Archeologico dei Campi Flegrei. Anche lui fa parte dei 13 nuovi direttori di musei, parchi archeologici e biblioteche selezionati da una commissione presieduta dal direttore del museo Egizio di Torino e composta dai direttori della National Gallery di Londra, del Prado di Madrid e da esperti di chiara fama.
Anche grazie al lavoro di questa commissione, come ha evidenziato comunicando le nuove nomine il ministro Franceschini, “i musei italiani sono cambiati profondamente in questi anni fino a diventare un’eccellenza, un modello positivo e riconosciuto nel mondo perché a guidarli sono andate le persone giuste attraverso rigorose selezioni internazionali”.
Quella di Sibari è l’unica novità calabrese. Tutto immutato, a Crotone, dove il Parco archeologico di Capocolonna ed al Museo cittadino si registrano da tempo numerose problematicità di cui abbiamo scritto di recente. “Di elevato livello professionale e scientifico – presenta così Filippo Demma una nota del Ministero – vanta una rilevante attività di ricerca di ricerca di alta qualità in ambito archeologico nonché una variegata esperienza nell’ambito della tutela, gestione e restauro dei monumenti con particolare riferimento ai siti archeologici anche subacquei”.
Quello di Sibari, nell’attuale territorio di Cassano allo Jonio e nel suo circondario a cui “Il CalabrOne” ha dedicato uno dei suoi speciali, è uno dei territori più importanti della Calabria magno greca. la vita del sito ha inizio nel 720 a.C. con la fondazione della colonia achea di Sibari; si interrompe nel 510 a.C. con la distruzione della città da parte dei crotonesi; ricomincia nel 444-443 a.C. con la fondazione della panellenica Thurii e si prolunga attraverso l’età romana con la deduzione della colonia latina di Copia nel 193 a.C. e la sua trasformazione in municipio romano nell’84 a.C..In età imperiale, dal I al III secolo d.C., riprende con nuovo vigore ma a causa del crescente impaludamento del territorio inizia una lenta decadenza ed un graduale disuso attraverso il V-VI sec. d.C.; nel VII secolo il sito era ormai definitivamente abbandonato.
Cosa verrà a dirigere Filippo Demma? Il Parco Archeologico di Sibari custodisce i resti stratificati delle tre città antiche, Sybaris, Thourioi e la romana Copia, un unicum in tutto il mondo occidentale. Le località dove sono stati eseguiti gli scavi sono: Stombi, Casa Bianca e Parco del Cavallo. Il cantiere forse più importante è quello del “Parco del Cavallo”, ove si possono vedere monumenti d’età romana: un quartiere organizzato in due grandi plateiai ed il teatro romano. Altro cantiere importante è quello della “Casa Bianca”, che conserva una zona edificata nel IV sec. a.C., in cui spicca una torre circolare dello stesso periodo. Il cantiere di “Stombi” comprende una zona urbana riedificata solo parzialmente dopo il 510 a.C.: si possono quindi vedere edifici e monumenti di età arcaica, come le fondazioni di un modesto edificio, pozzi, fornaci.
Annesso al Parco Archeologico di Sibari, ecco un’eccellenza del Ministero del turismo e dei beni culturali: ilMuseo Archeologico Nazionale della Sibaritide che, inaugurato nel 1996, costituisce il principale polo culturale e storico del litorale ionico della provincia di Cosenza esponendo i reperti più importanti provenienti dal territorio circostante, compresi i rinvenimenti precoloniali dei siti di Francavilla Marittima e Castiglione di Paludi.
Francesco Rizza
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