Fatwa da 25 aprile contro l’Anpi

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Ci voleva la guerra fra la Russia e l’Ucraina a rendere ancora più divisiva di quanto sia sempre stata la festa della Liberazione dal nazi fascismo del 25 aprile che, forze reazionarie mai sopite come quella simpatia per il fascismo che ancora nei propri “Scritti Corsari” Pierpaolo Pasolini denunziava negli ’70 di quel Novecento non ancora sopito.

La fatwa che ogpni anno s’ infiamma contro l’associazione Nazionale dei Partigiani Italiani in occasione del 25 aprile ha registrato l’ennesimo attacco nelle pagine del “Corriere della Sera” organo vicino alla Confindustria ed ai poteri forti con un corsivo di Massimo Grimaldini relativo alla locandina che l’Anpi ha pubblicato relativamente all 25 aprile con la contestazione dello stesso giornalista alle contestazioni che

l’ Associazione dei Partigiani ha rivolto al governo Draghi rispetto al finanziamento all’acquisto degli arrmamenti. “Anzitutto – scrive Grimaldini – nessun cenno all’invasore Putin che se non è un fascista, certo gli somiglia. Poi una citazione monca dell’articolo 11 della Costituzione ” l’Italia ripudia la guerra”, dimenticandosi di aggiungere “come strumento di offesa” e arrivando così all’assurdo di ripudiare anche quella di liberazione. Ultimo tocco d’artista, la gaffe delle bandiere alle finestre: simil italiane ma in realtà ungheresi, omaggio inconscio a un altro politico di estrema destra, Orban, amico caro dell’agressore russo. Alla fine, l’unica cosa azzeccata del manifesto resta la sigla Anpi

, purché la si declini nel modo più veritiero: Associazione Nazionale Putiniani d’Italia”. Evidentemente, le colonne del “Corriere della Sera” non potranno mai essere una cattedra dalla quale si può insegnare come si fanno i Partigiani, ma il riferimento ad Orban è un falso storico, secondo noi, non molto inconscio ma dettato da semplice ignoranza. Durante il Fascismo, spiega l’Anpi, “era obbligo, come anche adesso, mettere la bandiera dal lato verde sul supporto. I Partigiani, per protesta e anche per amore per il rosso, la mettevano dal lato rosso. Tant’è che nel logo ufficiale dell’Anpi ci sono due tricolori specchiati, uno dal lato rosso e uno dal lato verde. Fine della polemica. W il 25 aprile. W la liberazione. #fuocoamicocontroAnpi”
Francesco Rizza

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