Edito dalla PubliGrafic “Natuzza Evolo: la guarigione di un medico tra scienza e misticismo” di Mario Tangari.

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su whatsapp

Mentre è avviato verso la propria conclusione il processo della canonizzazione di Natuzza Evolo, mistica stigmatizzata di Paravati in provincia di Vibo Valentia, pubblicato e distribuito “Natuzza Evolo: la guarigione di un medico tra scienza e misticismo”; libro autobiografico di Mario Tangari, ultimo  titolo edito dalla PubliGRAFIC editrice.  Il legame fra il medico di Cotronei e la mistica di Paravati prese l’avvio nel 1983 quando Natuzza profetizzò a Mario che sarebbe diventato medico.

“Impressionato da questo incontro – scrive Tangari nella propria premessa –  ho dedicato la mia vita e le mie competenze alla gente umile.   Ho esercitato la mia professione con passione umanitaria, facendo missioni in Africa, in Togo con i Fatebenefratelli, dove ho operato gente bisognosa e moltissimi bambini. Nel dicembre 2009 Natuzza, ormai deceduta, m’inviò un messaggio dei miei genitori – anch’essi morti nello stesso anno – attraverso un’umile donna, per salvarmi da una terribile situazione in cui mi ero cacciato. Nell’aprile 2020, ebbi un segno tangibile della sua presenza, quando ho aiutato in ospedale una donna ed ho scoperto poi, casualmente, essere la moglie del mio amico morto nel 1999, con il quale avevo convissuto da universitario a Napoli, nella stessa casa”.

Anche in poche pagine, osserva Tangari, è possibile raccontare cose importanti e così ha fatto nella propria pubblicazione raccontando, fra l’altro  degli incontri con numerose persone, più o meno note, che avevano incontrato Natuzza Evolo come il giornalista Pino Nano che, anni fà, ne ha raccontato la storia in un reportage per la Rai. A  redigere la prefazione del libro, Santino Vaccaro insegnante di lettere in pensione che per la stessa  Casa editrice ha pubblicato alcuni titoli  come “Scorribande nella lingua di Cotronei” e “Occasionali in lingua e poesie in dialetto”.

  Mario Tangari, osserva Vaccaro,  “é nato e cresciuto in una famiglia timorata di Dio, di sani principi morali e religiosi; ricordo che Eugenio, papà di Mario, in occasione della festa della Madonna della Candelora che si venera e si festeggia ad Altilia, suo paese di origine, invitava sempre mia moglie ad andare con lui per partecipare alla celebrazione solenne della santa Messa in onore della Madonna. Questa amicizia é durata per tutta la sua esistenza terrena e continua ancora con il figlio”. Anche Santo Vaccaro, d’altronde, è stato un amico di Natuzza, fidandosi di lei e mettendo nelle sue mani quel grande dolore  che è rappresentato dalla morte di un giovane figlio.

In un mondo spesso effimero in cui la spiritualità, a  prescindere da quale sia, sembra essere stata accantonata l’esperienza di Mario Tangari, la propria esperienza interiore che si è storicizzata in un turbinìo di imprese sociali rappresentano, a nostro vedere, la qualità di quelle opere senza le quali, come già scriveva san Paolo, la fede è nulla.  In questo scenario ideale,  le pagine di  “Natuzza Evolo:  la guarigione di un medico tra scienza e misticismo” offrono un percorso metastorico offrendo ai lettori numerose tracce sull’intenso rapporto fra scienza e fede che rappresenta, a sua volta, un intenso percorso  nella storia del Cristianesimo e di altre Religioni.

Francesco Rizza

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp