Eccellenze sanitarie: il “Biotectnomed” di Catanzaro.

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su whatsapp

Si chiama “Biotectnomed” ed è una di quelle eccellenze che non ti aspetti, nella vituperata sanità calabrese dove, grazie a fondi europei opera da alcuni anni nei pressi della Università catanzarese una società consortile che si occupa dell’appartamento di nuove tecnologie nella salute.


Era il 2011 quando nell’ Università della Magna Grecia arrivarono quasi sei milioni di euro della Ue cui si sommarono alcuni investimenti privati per finanziare la nuova realtà. Successivamente è arrivato il riconoscimento di Distretto ad alta tecnologia salute dell’uomo e biotecnologie, finanziato dal Programma operativo nazionale (Pon) ‘Ricerca e Competitività’ del Miur e la membership, come rappresentante territoriale, del cluster nazionale scienza della vita ‘Alisei’, che riunisce tutti i gruppi regionali con interessi nella biomedicina. Il network a stella Biotecnomed, dunque, fornisce il proprio know-how per rispondere al bisogno di innovazione delle aziende nell’ambito della salute.


“L’università – come spiega il professore Giovanni Cuda, presidente di Biotecnomed – è un centro che ha per obiettivo principale la formazione dei propri studenti, quindi le sue due principali missioni sono la didattica e la ricerca. La terza missione, che noi portiamo avanti a Biotecnomed, è quella del trasferimento tecnologico, cioè la trasformazione della ricerca che avviene all’interno dell’università in un prodotto che poi possa avere un mercato”.


“I ragazzi –aggiunge Simona Lombardi, direttore generale Biotecnomed – sono un bacino di idee vulcaniche non di poco conto ed hanno i laboratori a loro disposizione per fare ciò che serve allo sviluppo dei prototipi. Oggi, infatti, la società è titolare di sei brevetti a nome Biotecnomed Scarl”.


Al centro della programmazione e dell’attività del Polo finanziate pure da alcune commesse interventi orientati in ciascun settore a risolvere problemi per creare crescita. Attraverso la formazione, Biotecnomed mette a disposizione una figura professionale che li guida nella procedura per trasformare l’idea in un brevetto da far sbarcare sul mercato.


Fra i prodotti dello stesso Polo, il braccialetto intelligente “Mate” (Multifunction Assistant for little kids and the Elderly), che gli ingegneri stanno sviluppando grazie al Pon Mise ‘Imprese e competitività’ e Horizon 2020, il cui valore è di oltre tre milioni di euro, metà del quale sarà garantito da contributi privati.
Francesco Rizza

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp