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“Siamo assolutamente orgogliosi delle nostre attività di tutela ambientale, nonché del lavoro posto in essere dal Reparto, che si batte giorno dopo giorno per salvaguardare il Parco Nazionale della Sila”. E’ quanto scrivono, in una propria nota stampa, il Presidente dell’Ente Parco Francesco Curcio e il Direttore facente funzioni Domenico Cerminara relativamente alla recente notizia relativa all’individuazione e la denuncia dell’autore dell’avvelenamento di due cani meticci nel comune di Albi in territorio ricadente all’interno del Parco Nazionale della Sila.
Grazie al proficuo lavoro del Reparto Carabinieri del Comando Stazione di “Monaco”, coadiuvato dal Servizio Veterinario dell’Asp di Catanzaro, evidenziano, si è addivenuti alla determinazione del responsabile dell’azione che “è stato prontamente denunciato all’Autorità giudiziaria. Fondamentali, a questo proposito, sia le testimonianze dei cittadini, che hanno dimostrato una forte coscienza ecologica, sia le immagini registrate dalle videocamere di sorveglianza installate sul territorio”.
Lo stesso risultato, a detta di Curcio e Cerminara, è “la dimostrazione del capillare impegno dell’Ente Parco Nazionale della Sila, che attraverso il Reparto Carabinieri P.N. “Sila”, garantisce la conservazione, la sorveglianza ed il monitoraggio dell’altopiano e della Riserva della Biosfera Mab Sila, anche con l’ausilio di strumenti investigativi non convenzionali ed al passo con l’innovazione tecnologica. Fototrappole (circa 100 sono quelle fornite dal Parco) e droni risultano, del resto, alcuni dei fondamentali dispositivi nel tempo adottati dall’Ente Parco”.
“Non a caso – si aggiunge in una nota – è di estrema importanza quanto svolto, con vincolo di dipendenza funzionale dall’Ente Parco, per il tramite del Comandante Angelo Battista Roseti, dal citato Reparto, il cui piano operativo è stato, proprio a gennaio 2021, approvato. Si tratta di: sorveglianza dell’intero territorio del Parco e, in particolare, di tutto il suo patrimonio naturale, paesaggistico, estetico e culturale; verifica del rispetto dei provvedimenti amministrativi dell’Ente Parco; monitoraggio del territorio e delle sue risorse; interpretazione naturalistica; emergenza ambientale; assistenza e soccorso alle popolazioni residenti e ai visitatori del Parco in caso di necessità e/o calamità; tutela delle aree SIC e ZPS incluse; collaborazione e supporto logistico ai progetti di ricerca scientifica, di monitoraggio ambientale e censimenti faunistici; attività specifiche mirate all’educazione ambientale, divulgazione e informazione ambientale e quant’altro”.
Francesco Rizza
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