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Da Petilia Policastro alle università di Bologna e Berlino per studiare le tecniche di calcolo che semplificherebbero lo studio delle onde gravitazionali e di altri processi nucleari. È la scommessa del dottorando in fisica teorica del giovane Francesco Comberiati, una delle eccellenze nel mondo giovanile petiline che da alcuni mesi è impegnato nel nuovo percorso di ricerca producendo l’ovvio orgoglio non solo nella propria famiglia e nello Scientifico “Raffaele Lombardi Satriani” e fra i numerosi amici con cui, quando è a Petilia, è solito intrattenersi in piazza Filottete condividendo una bibita nei pressi del bar di famiglia, la pasticceria di famiglia “Minelli” che è il più antico bar cittadino.
La notizia del percorso di studio fra Bologna e Berlino, mentre le casupole della Rupa continuano a bruciare e purtroppo si registrano numerose problematicità anche nel mondo giovanile per la scarsa attenzione delle Istituzioni alle nuove generazioni, è la notizia inattesa che riempie di soddisfazione una buona percentuale della popolazione cittadina, nella consapevolezza che anche in queste periferie è possibile grazie all’impegno ed allo studio raggiungere risultati “siderali”. Raggiunto telefonicamente, ci siamo fatti spiegare l’oggetto dei suoi studi.
“In particolare – ci racconta Francesco – è stato notato in letteratura che alcune di queste tecniche possono essere usate per studiare lo scattering (collisione) di buchi neri e misurare l’onda gravitazionale emessa durante questo processo. Una tecnica particolare su cui lavoro io usa un oggetto matematico che viene chiamato path integral (integrale sui cammini) e permette di semplificare ulteriormente questo studio dando una visione diversa di quello che succede. Secondo questa – aggiunge – una particella quantistica non si muove tra due punti seguendo una sola traiettoria, ma esiste una quantità infinita di percorsi che può scegliere, ad ogniuno dei quali è assegnata una certa probabilità di essere percorso dalla particella. Il risultato quantistico è ottenuto sommando su tutti questi percorsi. La QCD e la gravità sono due teorie molto diverse, ma sembrano essere legate da quello che è noto come double copy (doppia copia) secondo cui le tecniche usate per calcolare processi nucleari, che avvengono a scale piccolissime, possono essere “riciclate” per calcolare processi gravitazionali, che, al contrario, avvengono a scale astronomiche. Quindi, ho provato ad usare le tecniche che conosco per studiare questa cosa. Questo semplificherebbe drasticamente il calcolo dell’onda gravitazionale e potrebbe spianare la strada a calcoli e misure di precisione in relatività generale di Einstein”.
Come è stato possibile intraprendere questo prestigioso risultato? “Sono venuto a conoscenza – racconta con la semplicità che lo contraddistingue – del fatto che a Berlino, in particolare presso il centro di ricerca “IRIS Adlershof der Humboldt-Universität zu Berlin” alcuni erano interessati a questi studi e ci stavano lavorando anche loro, per cui, mi sono messo in contatto con loro e, ho iniziato a collaborare con un dottorando di Berlino, per provare a risolvere questo problema. L’università di Bologna finanzia la mia trasferta a Berlino”. In realtà, dietro il nuovo percorso di studi di Francesco Comberiati, ha evidentemente avuto un peso specifico il suo curriculum studiorum e la capacità di credere, concretamente, nei propri sogni avviando una carriera che potrà essere prestigiosa, dando vita ad una storia che certamente merita di essere raccontata.
Francesco Rizza
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