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Al via a Cutro, lo storico festival degli scacchi che quest’anno ha avuto un finanziamento di 36 mila euro da parte della regione Calabria. In relazione a quest’appuntamento ormai storicizzato e capace di attrarre migliaia di turisti, occorre ricordare come è dagli inizi degli anni Novanta del Novecento che Cutro ha finalmente iniziato a riappacificarsi con una delle figure più celebri della sua storia passata. Gio Leonardo Di Bona, conosciuto come ‘Il Puttino’ che fra il 1500 ed il 1600 fu uno dei maggiori giocatori di scacchi a livello europeo. Era il 1575, per esempio, quando il Giocatore cutrese, a Madrid alla presenza anche di re Filippo II, riuscì a vincere la più nota delle sue sfide; quella contro Ruy Lopez De Sigura, un chierico sino ad allora conosciuto come lo scacchista primo al mondo per le sue capacità. “Per capire il fenomeno Gio Leonardo Di Bona – scrive Luigi Camposano – e come egli abbia trovato le condizioni necessarie per sviluppare la passione per il gioco degli scacchi in una realtà dove la quasi totalità della gente era dedita alla coltivazione del grano, nobili compresi, occorre un riferimento, seppur veloce, alla famiglia Di Bona. Una casata antica e nobile, quella dei Di Bona, molto numerosa, e di cui si hanno tracce sin dal 1400. Un documento dell’inizio del Cinquecento ci informa, invece, del luogo dove molto probabilmente sorgeva il palazzo di famiglia. ‘In capo la terra’ recita il documento, cioè all’inizio del Paese, nei pressi della chiesa della Santissima Annunziata, probabilmente nel luogo dove attualmente insistono i palazzi Guido e Guaranry”. La stessa famiglia si estinse verso la fine del 1700.Gio Leonardo Di Bona era nato intorno al 1540 probabilmente da Nardo Di Bona e da Bernardina Di Alessio e nonostante il gioco degli scacchi gli portò via molto tempo, riuscì a diventare ‘dottore nei due diritti’. Diventato fra gli uomini di fiducia del Principe di Bisignano, ‘Il Puttino’, come veniva chiamato, svolse numerosi servizi e viaggi per il suo Signore, anche in Spagna dove controllava il commercio del grano prodotto nel Vice Reame partenopeo. In vero, la celebre vittoria su Ruy Lopez De Segura era stata preceduta da almeno altre due sfide fra i due nelle quali il Giocatore cutrese era stato sconfitto. Relativamente alla storica vittoria madrilena, raffigurata in un celebre quadro del pittore toscano Luigi Mussini, di proprietà dei ‘Paschi di Siena’, come dicevamo, Di Bona raggiunse la Spagna facendo tappa a Genova, Marsiglia e Barcellona, dove sconfisse sempre a scacchi Tommaso Caputo che, nello stesso gioco non era di certo fra gli ultimi arrivati ed era soprannominato ‘Rosces’. Dopo la sfida, decisero di raggiungere insieme Madrid; dove si svolse la più celebre delle partite del Di Bona. Descrivendo la sfida, Adriano Chicco, un biografo del Giocatore cutrese, attesta che “i due avversari dovevano giocare in piedi sopra un buffetto. Il primo che avesse vinto tre partite avrebbe guadagnato 1000 scudi”. Gio Di Bona perse le prime due partite, ma vinse le successive tre. Oltre al premio, Di Bona chiese al Sovrano sia l’esenzione dalle tasse per i cittadini di Cutro per un ventennio e sia il titolo di città per Cutro. Carlo Salvioli, teorico e giocatore di scacchi fra i maggiori fra l’Otto ed il Novecento che ha esaminato le partite de Di Bona potè scrivere che “molte di queste partite sono di interesse assoluto, ma hanno un interesse relativo per il tempo in cui furono giocate e in cui furono raccolte”, ma questa valutazione non toglie nulla all’importanza che il Di Bona ebbe nella storia scacchistica ed in quella della sua città.
Francesco Rizza
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