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L’aeroporto crotonese continua a essere la “Cenerentola” fra i tre scali calabresi. Grazie ai fondi del Cis, il Governo ha investito 215 milioni per migliorare l’area aeroportuale calabrese. A questi fondi si sono aggiunti altri 40 milioni che saranno utilizzati per rendere più attrattivo venire in Calabria, attraverso incentivi alle compagnie aeree. Sono poi in atto le gare per gli oneri di servizio di Reggio e Crotone, per altri 28 milioni già stanziati. Un grande investimento, dunque, per gli scali aeroportuali e per la Calabria. Ciò, almeno, è quanto ha assicurato il presidente della Regione Calabria in una conferenza stampa svoltasi negli scorsi giorni. Guardando, però, alla riparazione dei fondi ( Lamezia Terme 119,5 milioni, Reggio Calabria 60, Crotone 36) il trattamento riservato allo scalo crotonese è sotto gli occhi di tutti. Se si entra nello specifico della programmazione degli interventi finanziati, venti milioni saranno spesi per l’ampliamento dell’Apron, la realizzazione di due nuovi hangar e la costruzione di una nuova pista di servizio. Interventi che serviranno per la realizzazione della base aerea di Protezione Civile. Ulteriori 5,5 milioni saranno impiegati per l’ampliamento dell’aereostazione passeggeri, mentre sono 3 i milioni destinati alla riqualificazione della via d’accesso e delle aree di parcheggio esterne. Tre gli interventi previsti per la messa in sicurezza del sedime aeroportuale. Il primo riguarda le opere di sicurezza per il controllo della navigazione aerea (800 mila euro). Il secondo prevede la realizzazione di nuove recinzioni e varchi (1,6 milioni). Il terzo infine un nuovo sistema di controllo accessi e la riqualificazione dell’impianto di videosorveglianza (2,1 milioni). Invece, 2 milioni sono poi destinati alla sicurezza ed alla digitalizzazione interna, mentre 1 milione andrà all’adeguamento funzionale del distaccamento dei Vigili del Fuoco. Fra questi interventi, produce qualche perplessità nella popolazione provinciale la realizzazione della base aerea della Protezione Civile. La paura di molti è che questa attività possa diventare prevalentemente fra i servizi aereoportuali con la diminuzione di quegli scali che, in un’area isolata come il Crotonese, sono indispensabili come l’area.
Francesco Rizza
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