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Dura presa di posizione, sulla grave situazione economica di Crotone, da parte della Cgil di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia guidata dal segretario generale Raffaele Mammoliti ed intanto la politica tace. Senza il coraggio di ammettere che nella Città pitagorica il re, ormai, da tempo “è nudo”.
“Non si sono ancora spenti – si legge in un comunicato stampa – gli echi delle proteste che hanno accompagnato, ma purtroppo non evitato, la chiusura del punto vendita Carrefour che ha portato alla perdita di 52 posti di lavoro, che un nuovo rovinoso evento rischia di abbattersi, con effetti devastanti, sul già fragile tessuto produttivo crotonese: 107 posti di lavoro rischiano di “evaporare” a causa, non della canicola estiva, ma di un cambio di commessa che ha interessato una parte dei lavoratori impiegati presso il Call Center che fa capo al gruppo Abramo”.
In quella che nei decenni belli del Polo chimico della Pertusola e della Montedison era la “capitale industriale” calabrese, da più decenni ormai, si registra una vera e propria “desertificazione occupazionale” con ricadute negative non solo sull’economia, m anche sulla società, la politica, la cultura di una Città, quella pitagorica, sempre più periferica nella già periferica Calabria. “Nel silenzio e nel disinteresse di una classe politica sempre più distante dai problemi della città e dei cittadini – si evidenzia nel comunicato stampa – , e sempre più invischiata in beghe elettorali interne, che sembrano assorbire tutto l’interesse e le energie delle formazioni politiche impegnate in una campagna elettorale dai toni ovattati e avulsi dal contesto territoriale, quasi surreali”.
“In una realtà come quella calabrese, e crotonese in particolare – si aggiunge – 107 posti di lavoro assumono la valenza di una “fabbrica”, è come se d’incanto sparisse un intero opificio con tutti i suoi “operai” ed il suo intero indotto. In sostanza si tratta certamente di una vertenza di carattere sindacale, e come tale è stata puntualmente attenzionata, ma anche di una vertenza che ha un impatto ed una rilevanza sociale non indifferente per i destini ed il futuro della città, ma la cosa sembra non essere all’ordine del giorno della agenda politica dei partiti”.
Bonifiche ambientali, sanità, turismo, gestione dei rifiuti, trasporti sono questi i temi che dovrebbero tornare al centro del confronto politico istituzionale a Crotone dove, a detta della Cgil, anche nella campagna elettorale per l’elezione del nuovo Sindaco e del nuovo Consiglio regionale hanno trovato, almeno fino ad oggi, meno spazio di quello opportuno.
Tornando sulla situazione del coll center del gruppo Abramo, la Cgil domanda: “Se i problemi fossero di natura logistica ed il subentrante Consorzio Leonardo, nella commessa “Roma Capitale”, ponesse la questione dei costi di impianto a Crotone, sarebbe davvero improponibile l’utilizzo di strutture nelle disponibilità della amministrazione comunale o la destinazione di un immobile confiscato alla ‘ndrangheta? Sarebbe un segnale istituzionale importante, dal forte impatto sociale ed un esempio di legalità praticata e non solo enunciata, che andrebbe ad affiancarsi alla significativa azione investigativa e giudiziaria che proprio nei prossimi giorni vedrà a Roma la prima udienza preliminare del processo “Rinascita Scott”, ma solo in attesa che vengano eseguiti i lavori presso la struttura della Fondazione Terina a Lamezia Terme, soluzione questa indicata ed appoggiata anche dalla Cgil”.
Francesco Rizza
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