Crotone: cittadinanza simbolica ai bambini iscritti alle scuole dell’ obbligo, c’è chi dice no!

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Dalle parole ai fatti, per il riconoscimento simbolico della cittadinanza ai bambini frequentanti le scuole crotonesi. L’apposito regolamento era stato approvato con la delibera n°6 del 28 marzo 2012 ed ora il sindaco Vincenzo Voce ha deciso di concretizzare il provvedimento in un atto pubblico che potrebbe concretizzarsi a breve. I dirigenti scolastici della Città pitagorica hanno tempo sino al 15 giugno di segnalare i nominativi degli stessi allievi cui sarà dedicata un’ apposita iniziativa. 

 “I bambini nati a Crotone, seppur da genitori stranieri, sono figli di questa città. Prevediamo naturalmente di estendere nel prossimo futuro anche in considerazione della ripresa dell’anno scolastico, tale concessione anche agli alunni che frequentano le scuole elementari e medie” evidenzia il Sindaco pitagorico.   

Nell’ estrema periferia meridionale italiana, attanagliata da una miriade di difficoltà si riapre così la disputa nazionale su quello Ius Soli da anni al centro del confronto politico nazionale e, come era prevedibile, si accendono le contrapposizioni ideologiche a Crotone.

D’altronde, a queste latitudini, le destre conservatrici continuano ad attestare con forza la propria presenza. Era il 28 settembre 2002 quando, per esempio, l’allora sindaco Pasquale Senatore storico esponente di Alleanza Nazionale, inaugurò in un parco cittadino un alto “Gladio” realizzato in marmo travertino da alcuni artigiani di Tivoli per onorare   ”i ragazzi della Repubblica sociale italiana e della Resistenza caduti per la patria”.

Come osservava il 24 aprile 2018 Vito Barresi, il gladio crotonese rappresentava ed ancora oggi  rappresenta  “una spada di Damocle saldamente appesa sulle teste dei cittadini democratici e antirazzisti di una città che vanta ben altri titoli di alta valenza antifascista che vanno dal martire Mario Nicoletta ucciso da un a squadraccia nei torbidi che segnarono l’avvento della dittatura mussoliniana fino al manifesto di proscrizione e condanna a morte civile dei socialisti Antonio Alfì, Orazio Laino, Enrico Mastracchi, Truglio, Scicchitano, Scida e altri ancora”.

Più volte privati cittadini ed associazioni hanno espresso la propria contrarietà al monumento senza ottenere dalle Amministrazioni comunali le reazioni sperate. In vero, coloro che sono contrari al monumento non ne pretendono l’abbattimento, ma era stato proposto un concorso di idee per trasformare il gladio in un qualcosa di meno divisiva.

A margine della decisione del sindaco Vincenzo Voce si registra la presa di posizione di   “Fratelli d’Italia” da parte del commissario cittadino, Giuseppe Malena. A suo dire la decisione del sindaco Voce è una provocazione in quanto “la cittadinanza è un rapporto giuridico che lega un Soggetto ad uno Stato di appartenenza, viene disciplinata per legge e non per ordinanza sindacale. Lo stesso esponente del partito di Giorgia Meloni annuncia che qualora il Sindaco dovesse portare in Consiglio comunale la discussione sulla propria decisione vi troverà la ferma resistenza degli esponenti del proprio partito.

Francesco Rizza

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