Consiglio di Stato: a Riace aveva ragione Mimmo Lucano.

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Soddisfazione per i democratici calabresi e per tutti coloro che si sono indignati quando l’ex ministro Salvini e parte della Magistratura ha “politicamente” distrutto Mimmo Lucano allontanato “manu militari” dall’amministrazione di quella Riace che aveva trasformato in capitale Italia dell’ integrazione.

 Il Consiglio di Stato ha infatti confermato negli scorsi giorni la decisione del Tar della Calabria che nel maggio 2019 aveva annullato il provvedimento con cui il Ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva escluso la città dallo Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo, decretando così la fine di quel modello di città inclusiva e solidale a cui per tanti anni aveva lavorato l’allora sindaco Mimmo Lucano. Evidentemente adesso qualcuno dovrebbe chiedere scusa a Riace, a Mimmo Lucano ed a tutti coloro che nell’accoglienza ci credono e non riusciranno mai ad accedere la deriva xenofoba e razzista di certa destra italiana. Una destra che, come scriveva negli anni Settanta del Novecento Pier Paolo Pasolini ancora è rimasta “clerico fascista” ed incentrata in valori che non hanno nulla da dividere con la civiltà della Calabria del 2000.

Secondo i giudici “che il modello Riace fosse assolutamente encomiabile negli intenti e anche negli esiti del processo di integrazione è circostanza che traspare anche dai più critici tra i monitoraggi compiuti” Il Consiglio di Stato ha ricordato inoltre che, a dimostrazione che il sistema di accoglienza funzionava, c’è anche una «relazione positiva» arrivata dalla prefettura di Reggio Calabria e che il ministero non avrebbe potuto escludere Riace dallo Sprar senza prima inviare una diffida.

“Mi domando solo – afferma l’ex sindaco Mimmo Lucano – chi pagherà, umanamente, per tutti quei migranti che con il provvedimento dell’ex ministro Salvini hanno dovuto abbandonare Riace rischiando di finire nelle baraccopoli come è stato per Becky Moses che è morta a San Ferdinando? Chi pagherà per una scelta politica studiata attentamente per delegittimare e distruggere quello che Riace rappresentava?”

Francesco Rizza

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