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Rivendica l’autonomia che da troppi anni manca alla regione Calabria nel settore della sanità pubblica da anni commissariata Jole Santelli “Governatrice calabrese” in una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Siamo vittime da anni – si osserva nella lettera – di un commissariamento governativo che, improntato esclusivamente a logiche meramente ragionieristiche, ha distrutto la sanità calabrese. In questo le responsabilità politiche devono essere chiare e nette. Tutte le scelte sanitarie competono in Calabria al Governo ed ai suoi commissari. Sono stata attenta ad evitare lo scontro istituzionale, non credo faccia bene a nessuno, ma chi decide di commissariare e di effettuare le scelte, poi deve avere il coraggio di assumersi la responsabilità che ne conseguono”. Lo scrive Jole Santelli in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Nonostante che la lettera arriva alla vigilia delle Elezioni del 20 e 21 settembre riscaldando i toni del confronto fra le parti, una cosa è certa: il commissariamento della sanità pubblica in Italia sia stato un vero e proprio fallimento, tant’è che dal suo inizio i delbiti del settore sono ampiamente aumentati mentre la gestione del settore è da più tempo sottratta agli eletti, è una verità, ormai, sotto gli occhi di tutti. Lo evidenziava anche in uno degli ultimi interventi sul tema il predecessore della Santelli, Mario Oliverio.
“Il commissariamento della sanità calabrese – osservava – è stato fallimentare, sin da quando è nato, lo dicono i fatti e non letture politiche. E il ‘Decreto Calabria’, voluto dalla ministra grillina Grillo, che non passava giorno senza attaccarmi su facebook, ha ulteriormente aggravato la situazione. Tutto questo l’ho detto al mio carissimo amico Speranza, il nuovo ministro, che ho incontrato nei giorni scorsi e al quale ho prospettato la drammatica situazione calabrese, e adesso sta riprendendo quota la strada di un superamento dei commissariamenti da me propugnata”.
Nella propria missiva Jole Santelli evidenzia come “lafase Covid è stata gestita dalla Regione in assoluta sintonia con il Governo nazionale. Il nuovo piano sull’emergenza, invece, su richiesta dei commissari è stato predisposto dagli stessi senza alcun coinvolgimento della Regione, e varato dal ministero competente. Il nuovo piano ribalta totalmente l’impostazione precedente e per quanto mi riguarda lo trovo di difficile attuazione”.
“Nella riunione con il commissario Arcuri – aggiunge la Presidente calabrese – e i ministri Speranza e Boccia, Arcuri ha specificato che nelle Regioni in cui è presente il commissariamento ad acta, la Regione non è soggetto attuatore. Non m’interessa essere soggetto attuatore di un piano che non condivido, ma è necessario che i calabresi sappiano che il governo si sta assumendo tutta le responsabilità della gestione sanitaria del Covid in Calabria e che la Regione è stata totalmente esautorata”.
Fra le maggiori problematiche segnalata dalla Santelli, quelle che si registrano in ambito oncologico. “Se viene ridisegnata la rete oncologica sul tumore alla mammella – osserva – e, nonostante le proteste della Regione si va avanti per una strada che, purtroppo, porterà a una nuova e pesante emigrazione sanitaria; se vengono bloccate le radioterapie per esigenze di budget, rendendo impossibile ai calabresi di curarsi a casa propria e costringendoli ad andare fuori regione per terapie salvavita, i calabresi devono sapere che sono scelte effettuate dai commissari di Governo, con la totale contrarietà della Regione”.
“Non credo che il presidente Conte – scrive Jole Santelli – sia al corrente di queste cose, ma è mio obbligo morale e politico porle in evidenza. Noi calabresi abbiamo diritto ad una sanità da Paese civile, non m’interessa fare guerra contro il Governo nazionale, ma non farò da parafulmine a scelte pesantemente penalizzanti per i miei concittadini. L’emergenza sanitaria ci ha insegnato che esiste un destino di comunità. Nessuno si salva da solo. Non possono esserci divisioni strategiche e strumentali davanti a un diritto fondamentale come la salute. Io sono certa che vorrà ascoltarmi per trovare insieme una strada che faccia onore allo sforzo del Paese tutto di non lasciare indietro nessuno”.
Francesco Rizza
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