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La notizia, così apparsa su un quotidiano calabrese w probabilmente tratta da un comunicato stampa della locale stazione dei Carabinieri è di una certa gravità tanto che la minoranza di “Più Petilia” è arrivata, per l’ennesima volta, a chiedere le dimissioni del sindaco Amedeo Nicolazzi. Fra gli automezzi comunali ce ne sarebbero due in circolazione senza bollo e senza assicurazione e sarebbero stati sequestrati, negli scorsi giorni, dai militari della Benemerita.
“Lo stesso comune, che si è scagliato contro i cittadini morosi – domandano i consiglieri Vincenzo Calaminici, Simone Saporito e Carmelo Garofalo – perché non ha prestato la stessa attenzione per assicurare i mezzi, pagare il bollo auto e fare la revisione ai mezzi in dotazione al personale che esplica attività di pubblico interesse?È assurdo!Chi controlla ed in pieno lockdown multava i cittadini, perché non ha mai, e ripetiamo mai, controllato i mezzi sui quali viaggiava e, magari, firmava contravvenzioni? Come gruppo di opposizione Più Petilia andremo fino in fondo a questa torbida e squallida storia, siamo sicuri che il peggio deve ancora venire fuori. Resta comunque la gravità dei fatti! Chi di dovere dovrebbe dimettersi,senza se e senza ma. Siamo diventati gli zimbelli della provincia di Crotone, tutto questo non è accettabile. Petilia e i Petilini non meritano queste mortificazioni e queste umiliazioni”.
Evvisenzando di non avere nessuna responsabilità personale in merito ed assicurando interventi punitivi nei confronti degli uffici competenti, quelli del settore dei lavori pubblici, contraddice in parte il contenuto dell’articolo il sindaco Amedeo Nicolazzi. “Innanzitutto – scrive in una nota diffusa sui social come la presa di posizione della minoranza consiliare – giusto per onor del vero a differenza di quanto riferito nel citato articolo dal fazioso giornalista, la revisione ed il bollo dei mezzi citati sono pienamente in regola. Purtroppo duole riconoscere che le due auto, in esclusivo uso al manutentivo, erano invece sprovviste del certificato assicurativo”.
“Nel ricostruire quanto successo -aggiunge Nicolazzi -è emerso che nel cambio di attribuzione della gestione del parco mezzi dall’ufficio urbanistico all’ufficio tecnico sono sfuggiti al RESPONSABILE le predette scadenze. Questo ovviamente non trova giustificazione e ci saranno le dovute conseguenze in merito all’accaduto. Certo dispiace leggere sempre i soliti avvoltoi pronti ad avventarsi sulla preda senza tenere in considerazione che quanto successo è ascrivibile ad un mero, seppur grave, errore umano e che dietro tale errore ci sta una persona che già dovrà, giustamente, sopportare le conseguenze del proprio errore ma non trovo giusto esporlo ad una gogna mediatica. Qualsiasi persona di media intelligenza capirà che non può essere colpa della politica controllare anche questi dettagli tecnici. Altri meno intelligenti invece, pensando di essere più furbi e credendo ancora di poter influenzare il pensiero degli altri, effettuano un vero e proprio sciacallaggio mediatico. Volevo inoltre assicurare che l’increscioso episodio riguarda solo due mezzi ed è stato prontamente risolto rinnovando il certificato assicurativo”.
Francesco Rizza
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