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“La nostra città è stata, fin dai primi anni del 1200, un riferimento importante per il mondo ebraico del sud Italia. La sede del Comune, in via Jannoni, è nata dove un tempo sorgeva la Giudecca, Palazzo Fazzari è stato costruito sui resti dell’antica sinagoga, e più in generale la storia culturale del capoluogo, la sua riconosciuta maestria nell’arte serica si è intrecciata, nel corso dei secoli, con lo sviluppo della comunità ebraica. L’armonia fra cattolici ed ebrei non è mai venuta meno e adesso può essere rafforzata grazie alla riscoperta di tradizioni antiche”.
E’ Gabriella Celestino, vice sindaco della Città di Catanzaro a comunicare che anche la Città di Catanzaro aderirà, il prossimo 6 settembre, alla “giornata Europea della Cultura Ebraica”. L’annuncio è stato inserito in un video che sarà trasmesso in tutto il mondo nel corso delle stesse celebrazioni.
Quello fra Catanzaro e gli Ebrei fu un rapporto davvero intenso. Secondo gli storici, il quartiere ebraico della Giudecca di Catanzaro era situato al di sotto del colle del “Vescovado”. Al centro della stessa area era situata la sinagoga medievale medievale che dopo il 1512, quando Carlo V vice re di Napoli decise di Espellere tutti gli Ebrei presenti nel Regno d Napoli, fu trasformata in una chiesa cristiana, sede dell’antica comunità di “mercadanti” amalfitani, sotto il titolo di S. Stefano Protomartire “de Amalphitanis”.
E’ collegata proprio alla presenza ebraica una delle attività connotatici del Capoluogo calabrese: la lavorazione della seta. Arrivati a Catanzaro in buon numero a partire dal 1073 vi ricevettero dagli Amministratori “un quartiero nel mezzo d’essa, confìne à quella strada c’hoggi dicesi Capuana, e su dal loro nome detto Giudeca” come scrisse, nel 1670, Vincenzo D’ Amato.
Invitando le famiglie ebraiche a visitare Catanzaro, in preparazione dell’ evento, la vice sindaco Celestino ha ringraziato, a nome dell’intera amministrazione comunale, Roque Pugliese, Roque Pugliese, delegato per la giornata europea della cultura ebraica e referente della Comunità ebraica di Napoli per la Calabria. Allo stesso Pugliese è stato donato un catalogo della mostra, “L’arte dell’abbandono”, che ripercorre la carriera del maestro Saverio Rotundo, “U Ciaciu”, uno dei più grandi artisti del Novecento catanzarese.
Francesco Rizza
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